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POLITICHE GIOVANILI: BIANCHI DI CASTELBIANCO, “PUNTARE SULLA SCUOLA IN ATTESA DELLA FAMIGLIA”

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Federico Bianchi di Castelbianco, psicologo e psicoterapeuta dell’età evolutiva, direttore dell’Istituto di Ortofonologia, esperto di adolescenza e problematiche giovanili ci fa un quadro del mondo giovanile alla luce delle ultime drammatiche notizie di cronaca su suicidi di giovani gay e baby prostitute.

Cosa sta accadendo nell’universo giovanile?

Nel mondo giovanile viene alla luce ora un fenomeno sommerso agli adulti, cioè una  operazione che i giovani da dieci anni a questa parte circa hanno fatto su loro stessi: dividere la sessualità dall’affettività. In questo modo tutti i rapporti intimi fra ragazzi non sono connotati da valore emotivo ma dall’atto per l’atto, che viene sminuito così come il proprio  corpo che può essere “affittato a terzi” senza coinvolgimento emotivo. Ciò significa avere attività sessuali di vario tipo addirittura nell’ultimo anno delle elementari.

La famiglia e la scuola come si pongono in questa situazione?

In 2 anni Diregiovani.it ha ricevuto circa 60.000 richieste di aiuto per problematiche sessuali, dunque l’appoggio della famiglia non c’è più e ci possiamo solo augurare che la scuola, dove i ragazzi passano la maggior parte del loro tempo, possa continuare a mantenere un dialogo con i giovani:  occorrono docenti illuminati come i 50 presidi che abbiamo premiato definendoli “ultimi educatori” che riescano ad arginare il problema..

Suicidi di giovani gay, pestaggi di disabili, violenze psicologiche su compagni : perchè?

I ragazzi italiani non sono omofobi: esiste piuttosto un problema di aggressività generalizzata verso tutti i soggetti deboli che diventano bersagli e valvole di scarico di questa energia negativa.

Rispetto all’omosessualità, 20/25 anni fa i ragazzi facevano esperienze omosessuali senza essere omosessuali, ed  erano in maggioranza maschi. Ora tali esperienze hanno raggiunto percentuali notevoli sia tra maschi che tra femmine, ma molto dipende dall’influenza dalle mode e dal desiderio di emulazione degli idoli dei teenagers, perchè se nel mondo giovanile girano frasi come “Se non fai esperienze omosessuali non sei maturo” queste certamente sono veicolate da un mondo adulto a scopo strumentale. Esperienza però non vuol dire necessariamente scelta di una identità sessuale diversa, e sarebbero necessari studi più approfonditi sui suicidi di questi ragazzi che evidentemente vivevano da tempo importanti situazioni di disagio, prima di trarre conclusioni e  lasciarci andare a facili generalizzazioni.

Il mondo adulto cosa dovrebbe fare?

Un atto di penitenza, perchègli adulti delegano le responsabilità invece di assumersele: “tanto sei grande e ne sai più di me”è una frase che risuona spesso,troppo spesso, ma non ha  capo né coda.

 

Daniela Pieri

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