Dal Campidoglio

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE NASCE ‘UFFICIO DI FIDUCIA’ PER STRUTTURE CAPITOLINE

 

 

VIOLENZA


Al vaglio dell’amministrazione di Roma Capitale l’ipotesi di istituire un ufficio, coordinato dalla figura del ‘Consigliere di fiducia’, e dedicato ai 23mila dipendenti capitolini, con la funzione di sensibilizzare al contrasto della violenza di genere e di favorire l’emersione di situazioni quali mobbing o altre forme di violenza sul posto di lavoro, rivolte ad entrambi i generi.

 Il tema sarà oggetto, prossimamente, di una seduta della commissione delle Elette di Roma Capitale ma è stato, intanto, illustrato oggi dall’ideatrice e promotrice dello stesso, Patrizia Marchetti, alla presidente della commissione capitolina competente, Gemma Guerrini, nell’ambito di una chiacchierata informale avvenuta al di fuori della riunione odierna, poiché in assenza del numero legale la seduta di commissione non è stata aperta.

 “Il progetto nasce da una mia esperienza di maltrattamenti e stalking subiti sia in famiglia sia sul lavoro, per 16 anni, da parte della stessa persona, anche lui dipendente capitolino – ha raccontato Patrizia – La mia situazione lavorativa ha subito ripercussioni con demansionamento e perdite economiche, finché la sentenza primo grado ha condannato lo stalker e, con il supporto dell’avvocato, sono riuscita a ritrovare un equilibrio”.

 Il progetto “vuole creare un percorso inclusivo e accogliente per il dipendente che affronta una situazione di sofferenza e promuovere l’integrazione tra codice etico e codice di comportamento”, ha spiegato Patrizia raccontando poi di aver affrontato un lungo momento “di solitudine nell’ambito lavorativo” e di “non aver trovato supporto nei dirigenti o nei colleghi dipendenti” verso cui aveva manifestato il disagio, perchè erano “impreparati ad affrontare la situazione”.

 “Voglio che quello che è accaduto a me non accada a nessun altro” ha sottolineato Patrizia e per questo “l’ufficio del consigliere di fiducia dovrebbe essere composto da un pool di esperti e avere il ruolo di fungere da orientamento da un lato, dando suggerimenti sulle strutture, le associazioni e le altre realtà che si occupano del contrasto alla violenza di genere, ma dall’altro lato deve avere un ruolo di sentinella dei disagi”.

 In molti casi “la violenza di genere o comunque sul posto di lavoro non emerge – spiega l’avvocato Magnanelli, dipendente dell’avvocatura capitolina e che ha accompagnato Patrizia avendola assistita dal punto di vista personale – e spesso dirigenti e colleghi non sono in grado di coglierne le avvisaglie o di fare la cosa giusta. Quando Patrizia denunciò lo stalking il suo dirigente, seppur in buona fede perchè impreparato a tale situazione, le suggerì il trasferimento. Mentre doveva essere allontanato lo stalker e non la vittima. Quindi pensiamo che si possano formare alcuni dipendenti in ciascuna struttura capitolina, creando così una rete parallela su più strutture, che siano in grado di cogliere i segnali, eventualmente consigliare e soprattutto aiutare la vittima di violenza a non sentirsi sola”.

 Il progetto “che al momento è ancora in via di definizione – sottolinea Patrizia – è già stato molto apprezzato dalla sindaca e siamo in contatto costante con il suo capo staff. Ora bisogna trovare la formula migliore. Io credo che questo ufficio possa essere uno snodo per creare una rete tra energie e competenze che già ci sono nell’amministrazione.

 Ogni dipartimento potrebbe avere alcune persone formate per accogliere richieste e snodarle all’ufficio centrale a cui spetterebbe il ruolo di dare delle linee guida comportamentali, valide per tutti i dipendenti”.

 “Non si tratta – sottolinea l’avvocato Magnanelli – di creare una struttura simile a uno dei tanti centri antiviolenza, ma di un ufficio di snodo e orientamento al contrasto della violenza di genere o comunque delle forme di violenza sul lavoro”.

 Sulla figura del consigliere di fiducia, che nell’attuale progetto è coordinatore di tale ufficio, i requisiti richiesti sono “imparzialità, competenza – spiega Patrizia – e non ricopre ruoli o funzioni politiche e governative” inoltre il compito del suo ufficio sarà “differente da quelli dell’ufficio dei consiglieri regionale o nazionale di Parità. L’ufficio e dunque il consigliere di fiducia capitolino, non è fonte legislativa e non ha funzione di pubblico ufficiale: è sentinella dei disagi all’interno dell’ente. Non gode di autonoma potestà in giudizio, ma può essere sentito in caso di provvedimento disciplinare”, conclude Patrizia.

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