Cultura

DAL 16/4 AL BRANCACCIO TORNA ‘VLAD DRACULA’

Dopo il grande successo della passata stagione, torna con tantissime novità “Vlad Dracula” al Teatro Brancaccio dal 16 al 21 aprile 2024.
Scenografie rinnovate ed implementate, nuove luci ed effetti speciali capaci di rendere ancora più immersiva l’esperienza teatrale, nuovi arrangiamenti e il miglior cast di stelle del musical in circolazione.
“Vlad Dracula” è un nuovo modo di interpretare gli spettacoli musicali, che ha convinto platee esigenti come quelle di Roma, Milano, Firenze, Torino con tanti sold-out e decine di migliaia di spettatori entusiasti. È uno spettacolo rivoluzionario, innovativo, visionario che ridefinisce il genere musical, grazie ad un linguaggio artistico moderno, cinematografico, vero, in cui tutti i media (musica, video, luci) si fondono in una nuova forma di espressione artistica, emozionante ed entusiasmante dai 6 ai 90 anni.
“Vlad Dracula” è uno spettacolo internazionale, che ha già entusiasmato la distribuzione estera. Grazie alla collaborazione con un’importante casa di produzione inglese, è in fase di programmazione per la stagione 2025-2026, l’esportazione dello spettacolo a Londra, invertendo così il flusso ormai consolidato nel nostro paese di importazione di musical dall’estero. È quindi un importante passo in avanti per l’affermazione anche in questo genere artistico della creatività italiana nel mondo.

Chi non conosce Dracula, diabolico vampiro nato dalla penna di Bram Stoker nel 1897? Protagonista indiscusso della letteratura inglese di fine ottocento, Dracula non solo rappresenta il vampiro per antonomasia ma è anche una delle maggiori incarnazioni del male: attrae e terrorizza, seduce e uccide. “Vlad Dracula” nasce dalla volontà di Ario Avecone, regista, autore del libretto, e di buona parte delle musiche, di voler innovare l’iconico racconto di Bram Stoker e di volergli offrire una nuova prospettiva. Il regista, da sempre attento a ricercare nuove forme di linguaggio teatrale, si avvale dell’importante collaborazione di Manuela Scotto Pagliara, autrice di parte del testo e di alcune canzoni originali, e di Simone Martino . La colonna sonora in stile hollywoodiano, scritta dallo stesso Avecone, strizza l’occhio ai grandi compositori da film. Le canzoni originali attraversano con eleganza tanti generi musicali, dal pop al rock, alla modern ballad, senza mai perdersi in inutili virtuosismi e lasciando che, insieme alle musiche, siano sempre funzionali alla storia.
L’allestimento scenico ideato da Ario Avecone e progettato da Michele Lubrano Lavadera e l’uso delle luci di Alessandro Caso sono in stile post-industriale ed evocano da un lato i miti della filmografia, come Mad Max, dall’altro pellicole più recenti come Sherlock Holmes. La cura degli abiti e dei dettagli, ideati da Myriam Somma, sono il frutto di una ricerca personale e innovativa, basata sull’epoca vittoriana ma contaminati con tessuti e materiali tecnologici avanzati.
L’opera è ambientata in un mondo steampunk di fine 800, all’alba dello sviluppo industriale moderno e dello sfruttamento delle nuove risorse energetiche. Nel momento esatto in cui per l’uomo ha avuto inizio un pericoloso conto alla rovescia che porta fino ai giorni nostri. 

Lo spettacolo vuole essere anche un modo per sensibilizzare gli spettatori, rendendoli consapevoli che il tempo a disposizione è sempre meno. In questa corsa contro il tempo, anche un personaggio immortale come Dracula, diventa vulnerabile e si trova per la prima volta a condividere un problema con il genere umano. Tutto lo spettacolo è un viaggio, oltre lo spazio e il tempo, nel dualismo dell’animo umano: bene e male, vita e morte, scienza e mistero. In una storia dove amore, passione e musica veicolano le emozioni degli spettatori. Ma chi è realmente Dracula? Chi rappresenta il bene e chi il male? Siamo davvero sicuri delle nostre certezze?

“Sono sempre stato affascinato dalla letteratura gotica di fine ottocento e un amante degli autori che in quegli anni scrivevano di misteri, amore non corrisposto e morte. Sono anche un grande appassionato di cinema e di registi come Tim Burton, Guillermo del Toro e Christopher Nolan. Le atmosfere tetre e malinconiche di queste opere mi hanno spinto a mettere in scena una nuova storia, un nuovo racconto tratto dal noto romanzo epistolare di Bram Stoker. Dalla ricerca letteraria è nata l’ispirazione per creare e raccontare quindi una nuova storia su Dracula: rivisitata, attualizzata e resa in un’innovativa forma di spettacolo, dove la musica, i video, le luci e tutti i media si fondono perfettamente. È il musical del futuro. Quello che raccontiamo nasce dall’inquietudine, dalla rabbia e dalla solitudine che l’animo umano può provare in un tempo così complesso come quello che stiamo attraversando. Alla base di quei romanzi e quindi anche della nostra storia c’è sempre l’eterno dualismo tra il bene e il male, che è l’anima della riscrittura del testo e della regia di Vlad Dracula, dove ogni personaggio è stato curato nei minimi particolari sia da me che da Manuela Scotto Pagliara, co-autrice del testo. Le anime dei personaggi si rivelano spesso tormentate, ambigue, pur presentando una loro fragilità di base. Su questo si gioca il grande scontro tra luce ed ombra, dove l’alchimia, la scienza e soprattutto l’amore e la passione sono i veri protagonisti. Un altro grande tema che ho voluto affrontare è il rapporto tra l’uomo e il tempo. La sua relatività e variabilità, che rende ognuno di noi capace di allargare i momenti belli e stringere quelli brutti, e viceversa. Un modo per esorcizzare forse l’impossibilità che abbiamo di rallentarlo davvero, consapevoli che, per tutto quello che stiamo vedendo intorno a noi, il tempo a disposizione è sempre meno. La mia speranza non è tanto di fornire risposte, ma piuttosto di far emergere domande tra gli spettatori. Il modo migliore per rendere un’opera contemporanea allo stesso tempo spunto di riflessione, ma anche momento di divertimento e di puro intrattenimento”, spiega il regista.

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