Angolo della Salute

TIVOLI: ROCCA, “MAI PIU’ UNA TRAGEDIA COSI’, MA RIAPERTURA IMMEDIATA DIFFICILE”

“Un grande dolore, una fortissima frustrazione. Per me l’ospedale è un luogo di protezione. Io provengo dalla Croce Rossa, che viene associata con gli ospedali e, a sua volta, è emblema di protezione. Mi correggo: è un dolore pazzesco”. Lo afferma Francesco Rocca, presidente della regione Lazio in merito all’incendio scoppiato all’ospedale di Tivoli costato le vita a 3 persone. “Non ci sono parole per descrivere questa tragedia, la mia vicinanza è totale, sono sinceramente addolorato: quanto si è verificato non doveva accadere e come presidente ho il dovere di assumermi la responsabilità che no accada mai più. Deve continuare senza sosta, con più forza, il mio impegno per dare risposte migliori ai cittadini per la loro salute. – continua Rocca – Stiamo parlando di un episodio eccezionale. In queste ore stiamo discutendo di investimenti diretti sui sistemi antincendio. Però anche quando questi dispositivi non sono aggiornati, ci sono norme che autorizzano il funzionamento delle strutture con squadre di addetti formate per le attività antincendio. E che devono garantire che no succeda quanto avvenuto a Tivoli”.

“Per quanto riguarda la gara citata, aspettiamo gli esiti delle inchieste. Però non vorrei che si creasse confusione: Già prima di quanto avvenuto a Tivoli, abbiamo preparato una delibera per impegnare 1,2 miliardi di euro per l’edilizia sanitaria. Di questi, 700 milioni sono per i sistemi antincendio e per gli interventi antisismici. – spiega Rocca – Sul primo versante investiamo 375 milioni. Sono risorse che rientrano nel cosi detto articolo 20, l’edilizia sanitaria, e seguono un meccanismo complesso e lungo: sono soldi che servono innanzitutto per realizzare i progetti esecutivi, i quali poi vengono inviati al ministero della Salute, che a sua volta eroga le cifre necessarie”.

L’ospedale di Tivoli quando tornerà in funzione? “Sento che qualcuno dice a breve, ma vorrei ricordare che ci vorranno settimane: intanto perché la struttura va dissequestrata una volta terminate le indagini della Procura. E per ripartire c’è la necessità di risistemare la cabina elettrica, ora sotto sequestro. Poi tutti i reparti hanno assorbito tanto fumo, velenosissimo, e ci sarà la necessità di rinfrescare le pareti. Si sente ancora all’interno un odore acre, che è lo stesso che percepisce chi è all’esterno. In ogni caso, stimo una riapertura, e non solo del pronto soccorso, non prima di 90 giorni”, conclude Rocca

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