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PAPA FRANCESCO: GRATO A ITALIA E GRECIA CHE HANNO APERTO IL CUORE AI MIGRANTI

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Il Papa commenta la situazione delle migrazioni, dopo che questa estate i vertici della Cei hanno espresso comprensione per la linea del Governo italiano, e conferma un incontro con il premier Paolo Gentiloni precisando che però è avvenuto prima della scorsa estate e non si è parlato del tema migrazioni, elogia la prudenza italiana e denuncia le condizioni disumane dei migranti nel deserto africano e nei “lager”.

“Quello con Gentiloni – ha risposto Francesco ai giornalisti sul volo dalla Colombia a quanto riportato da Vatican insider – è stato un incontro personale, è avvenuto prima di questo problema, e non su questo argomento. Sento comunque il dovere di esprimere gratitudine per l’Italia e la Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti. Accoglierli è un comandamento di Dio… Ma un governo deve gestire questo problema con la virtù propria della prudenza. E dunque, primo: quanti posti hai. Secondo: non solo accoglierli, ma anche integrarli. Ho visto esempi in Italia di integrazioni bellissima. Quando sono andato all’università Roma Tre, l’ultima dei quattro studenti che mi hanno fatto domande mi sembrava di conoscerne la faccia. E una di quelli che sono venuti da Lesbo con me nell’aereo. Ha imparato la lingua, ha fatto l’equiparazione degli studi. Questo si chiama integrare. Terzo: c’è un problema umanitario. L’umanità prenda coscienza di questi lager, delle condizioni in cui questi migranti vivono nel deserto, ho visto delle foto. Ho l’impressione che il governo italiano stia facendo di tutto in campo umanitario, per risolvere anche problemi che non si potrebbe assumere. Allora: cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria. Poi però c’è il nostro inconscio collettivo pensa: l’Africa va sfruttata. Bisogna capovolgere questo: Africa è amica e va aiutata”.

Poi, sorridendo, con l’evidente livido scuro che gli incornicia la guancia sinistra, ha risposto così, alla domanda su come si senta dopo il piccolo incidente capitatogli a Cartagena, quando a bordo della “papamobile” ha sbattuto lo zigomo contro il parabrezza: “Mi sono schierato per salutare i bambini e non ho visto il vetro, e… pum!”

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