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OGG IL TAVOLO SUL TRASPORTO PUBBLICO, SCONTRO GOVERNO-REGIONI ANCHE SULLA SCUOLA

Quella del trasporto pubblico è “una situazione critica”. Lo ha confermato in conferenza stampa il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ammettendo come “al di là dei tanti sforzi fatti ci sono momenti in cui è inevitabile che si verifichino affollamenti, dobbiamo evitarli”. In sostanza, alla luce anche dell’aumento dei contagi, il sistema del tetto all’80 per cento su treni e bus non funziona.

La verifica è attesa per oggi al tavolo convocato dal ministro delle infrastrutture e trasporti, Paola De Micheli, con le associazioni rappresentative delle aziende del Trasporto pubblico locale, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi, per un aggiornamento del monitoraggio dei flussi e per analizzare alcune situazioni problematiche. Il pressing è partito direttamente dalle Regioni, che vorrebbero più soldi, mezzi e magari orari scaglionati per gli ingressi a scuola. Sul tema, sempre i governatori, avevano proposto al governo di introdurre nel nuovo Dpcm la didattica a distanza per le ultime classe delle superiori proprio per non gravare troppo sul trasporto pubblico locale.

Richiesta, quella sulla Dad, che non ha trovato spazio dentro il nuovo testo che entra in vigore da oggi, e sulla quale la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è stata lapidaria: non si può sacrificare la scuola. C’è poi il Comitato tecnico-scientifico che ha sottolineato “l’assoluta necessità” di controlli a bordo dei bus e della metropolitana per prevenire “gli assembramenti collegati al mancato rispetto del limite di riempimento dei mezzi di trasporto”. E così, mentre gli enti locali chiedono di ridurre la capacità sui mezzi di trasporto locale, i sindacati avvertono: o ci saranno degli interventi o sarà mobilitazione. “Il rischio di una seconda ondata di contagi da Covid-19 diventa ogni giorno più evidente. Di fronte alla nuova espansione del virus è necessario, da una parte, evitare gli allarmismi e, dall’altra, mettere in atto le dovute contromisure, per non rischiare di sottovalutare il pericolo: le conseguenze sarebbero disastrose”, hanno ribadito in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti, la Cisl del Lazio, la Uil del Lazio e le rispettive categorie dei trasporti. Ma i trasporti e la scuola sono solo due dei fronti dello scontro tra il governo e le Regioni, che rivendicano una maggiore autonomia.

Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha espresso un giudizio non negativo dell’ultimo Dpcm ma ha sottolineato l’importanza del dialogo Regioni-Governo: “Se l’esecutivo ci avesse dato qualche ora in più di confronto forse si poteva fare meglio. E la chiusura a mezzanotte dei locali produrrà qualche danno”, ha detto.

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