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IL BAMBINO GESU’ APRE A BANGUI IL CENTRO PER I BAMBINI MALNUTRITI

9_Bangui _ Prima Pietra Centro per re-nutrizione terapeutica 2017 pres. Touadera, arch. Ousman, Enoc, Sindaco Bangui Nakombo


 «Mi auguro che possa diventare un centro di eccellenza, dove i bambini possano trovare risposta e sollievo alle loro sofferenze con tenerezza e amore. Non dimentico!». Un videomessaggio di papa Francesco ha aperto oggi a Bangui la cerimonia di inaugurazione del nuovo “Centro per la re-nutrizione terapeutica per i bambini malnutriti” e dell’edificio ristrutturato del Complexe pediatrique, l’ospedale pediatrico della capitale centrafricana.

Dopo due anni di lavori la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, e l’elemosiniere pontificio, cardinale Konrad Krajewski, hanno tagliato questa mattina il nastro della struttura della Repubblica Centrafricana ristrutturata e ampliata con il sostegno dell’Ospedale pediatrico romano secondo il desiderio di papa Francesco che l’aveva visitata in occasione dell’apertura della Porta Santa del Giubileo della Misericordia nel 2015.

 All’inaugurazione erano presenti il nunzio apostolico nella Repubblica Centrafricana, Santiago De Wit Guzmán; il precedente nunzio a Bangui e attuale nunzio in Messico, Franco Coppola; il presidente della Repubblica Centrafricana, Faustin-Archange Touadéra, il ministro della salute Pierre Somsé, il sindaco di Bangui, Blaise Nakombo, il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani e il direttore di Medici con l’Africa Cuamm, don Dante Carraro.

Il Complexe Pédiatrique di Bangui è l’unico ospedale pediatrico della Repubblica Centrafricana, uno dei Paesi a più basso indice di sviluppo umano al mondo (187° su 188). Il violento conflitto civile scoppiato nel 2013 ha ulteriormente peggiorato la condizione della popolazione e, in particolare, dei bambini. Secondo i dati OMS il tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni è del 17% e sotto il 1° anno di vita è dell’11%; la percentuale di bambini che soffre di insufficienza ponderale è del 28,3%.

I pazienti che accedono al pronto soccorso del Complexe Pédiatrique sono nell’80% casi urgenti e il 20% di questi richiedono ricoveri per cure continuative. Ogni anno la struttura cura 70 mila bambini in urgenza di cui 17 mila vengono ammessi per continuare le cure mediche e chirurgiche. Malaria, diarrea, infezioni respiratorie, HIV e tubercolosi sono alcune delle malattie più frequenti nell’infanzia assieme alla malnutrizione.

«Non dimentico! – ha detto papa Francesco nel videomessaggio inviato per l’inaugurazione del 2 marzo – Conservo nel cuore gli occhi di dolore dei tanti bambini malnutriti che ho incontrato nella breve visita all’ospedale in occasione del viaggio nel vostro Paese».

 L’ospedale, la cui costruzione risale agli anni ’80 e investito nel corso del tempo da numerosi eventi dannosi, aveva urgente necessità di interventi di ristrutturazione. Quando papa Francesco lo aveva visitato alla fine di novembre del 2015 per aprire a Bangui il Giubileo della Misericordia numerosi bambini in grave stato di denutrizione erano ricoverati sotto delle tende.

Bergoglio si è rivolto al “suo” ospedale pediatrico di Roma per un intervento con l’obiettivo di ridurre la mortalità e morbilità infantile attraverso la riabilitazione degli spazi infrastrutturali, la fornitura di materiali necessari alla cura, il supporto alla gestione e alla formazione del personale medico.

Il pontefice ha destinato a questo progetto 3 milioni di euro delle donazioni a lui pervenute in diverse occasioni. A questi fondi si è aggiunta la somma di 750 mila euro ricavate da varie iniziative di solidarietà promosse dalla Gendarmeria vaticana a favore di Bangui e un’altra donazione di una parrocchia di Novara (circa 1 milione di euro).

 In accordo con le autorità centrafricane e in collaborazione con la nunziatura apostolica a Bangui, l’Ospedale Bambino Gesù ha avviato nel maggio 2016 alcuni interventi urgenti per consentire un dignitoso funzionamento del Complexe Pédiatrique e la continuità delle cure.

 Per prima cosa sono state rimosse le tende dove erano ricoverati i bambini malnutriti; quindi si è provveduto all’acquisto di un generatore e di un trasformatore di corrente, di due autoclavi per assicurare la sterilità delle sale operatorie, all’attivazione della rete fognaria, alla ristrutturazione dell’aula biblioteca dell’Ateneo per la formazione a distanza e all’assunzione di 16 medici generici.

Per assicurare la continuità nel tempo del sostegno all’Ospedale Pediatrico al fine di restituirne la gestione alla Direzione della struttura dopo le fasi più acute della guerra civile che ha interessato il Paese, il Bambino Gesù, in accordo con il Ministero della Salute della Repubblica Centrafricana, ha siglato un accordo di collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm. L’intervento è partito il 1° luglio 2018 con l’obiettivo, in collaborazione con la Commissione Europea, la Cooperazione Italiana e l’organizzazione umanitaria ACF (Azione contro la fame), di sostenere il Complesso Pediatrico, affiancando il personale locale che è già impegnato nella struttura. L’intervento del Cuamm è indirizzato a “rivitalizzare” gli organi di gestione organizzativa, amministrativa e clinica attraverso assistenza tecnica ai diversi livelli. Il team Cuamm presente a Bangui è composto da 8 persone: 1 medico capoprogetto, che si occupa della gestione complessiva dell’intervento; 1 chirurgo; 1 pediatra; 3 infermieri; 1 amministrativo di progetto e 1 amministrativo locale.

Gli operatori di Azione contro la fame a Bangui opereranno, nell’ambito del progetto di accompagnamento del personale sanitario locale del Complexe Pédiatrique, nel Centro di re-nutrizione per la cura della malnutrizione severa dei piccoli pazienti.

«Sono particolarmente contenta – ha affermato la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enocche l’inaugurazione del nuovo Centro di Bangui avvenga qualche giorno prima del “compleanno” del nostro ospedale che il prossimo 19 marzo festeggerà i 150 anni dalla fondazione. Le radici sono importanti perché consentono a un albero di crescere dritto e robusto e di aprire verso il futuro nuovi rami e nuove gemme. Il futuro dell’Ospedale Bambino Gesù è costituito dalla ricerca scientifica per dare un nome a malattie ancora senza diagnosi e cura e dalla condivisione della conoscenza che abbiamo raggiunto a livello clinico e scientifico. E’ quello che continueremo a fare nell’ospedale di Bangui, negli altri 9 paesi del mondo con cui abbiamo progetti di collaborazione e formazione e dovunque ci chiederanno di metterci a servizio di bambini sofferenti».

 

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