Dal Campidoglio

GUALTIERI INTERVIENE SUL ROGO DI MALAGROTTA E SUL TERMOVALORIZZATORE

“Le indagini ci diranno se siamo di fronte a un episodio fortuito o se dietro agli incendi di Malagrotta c’è una mano che ha appiccato il fuoco perseguendo un disegno criminale per mettere in ginocchio la città e farla precipitare in una emergenza fonte di arricchimento per qualcuno. Al netto di quanto accerteranno le indagini qualunque sia stata l’origine dell’incendio Roma avrà i margini di sicurezza necessari per la raccolta e il trattamento”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in audizione in commissione Ecomafie sul rogo di Malagrotta del 24 dicembre. In prospettiva “completeremo il Piano rifiuti per l’autosufficienza impiantistica”.
“I due incendi sono stati un vulnus grave – ha proseguito – Quello di Malagrotta è un polo presso il quale confluivano circa il 50% degli indifferenziati raccolti quotidianamente da Ama.
Dopo l’incendio di Malagrotta 2 si è scesi al 20%. Ora siamo a zero. Questi due eventi hanno rischiato di innescare una crisi, soprattutto dopo il primo incendio, comportando rallentamenti nel ciclo della raccolta e un aggravio del traffico di veicoli pesanti”.
“Poteva avere conseguenze assai più gravi – ha detto ancora Gualtieri – se nei primi due anni di lavoro non ci fosse stato il nostro impegno su tre fronti: nuovi sbocchi per il conferimento di rifiuti in Italia e all’estero; attivazione nuovi tritovagliatori negli impianti Ama, aumento della capacità di stoccaggio nei siti di trasferenza. Grazie a questo Ama e Roma hanno assorbito un evento potenzialmente devastante. Ma tale evento ha ridotto i margini di sicurezza, e siamo al lavoro per ampliarli in attesa della realizzazione del termovalorizzatore, obiettivo finale dell’amministrazione”.

“Prima del 2018 – afferma Gualtieri – c’era un’autosufficienza di oltre 900 mila tonnellate annue di trattamento dei rifiuti, che poi sarebbero andate a termovalorizzatore o a discarica. Sono venuti a mancare tutti: il Salario ha chiuso dopo l’incendio del 2018; Rocca Cencia, sempre di Ama, ha subito un sequestro giudiziario che ha imposto una riduzione del 40% della capacità di trattamento autorizzata.
Quelli di Malagrotta hanno chiuso a seguito degli incendi del giugno ’22 e del dicembre ’23. Ora siamo a 140 mila l’anno”.
Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in audizione in commissione Ecomafie sul rogo di Malagrotta del 24 dicembre.
“In questo quadro, già critico anche prima – ha aggiunto – Ama ha stretto accordi anche extraregionali. Sono soluzioni tampone, che prolungano nel tempo una modalità che serve a garantire la gestione quotidiana del problema ma non è una soluzione strutturale”. 

Il futuro termovalorizzatore di Roma “non farà solo recupero energetico ma anche di altri materiali.
Ogni anno il tmv recupererà tra i 60 e gli 80 chili d’oro, sufficienti a realizzare 4.000 fedi nuziali l’anno, 10mila tonnellate di acciaio, come cento locomotive, 2.000 di alluminio, pari a 10 Airbus, e 1.600 tonnellate di rame, 130 km di installazioni aeree per treni e tram”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in audizione in commissione Ecomafie sul rogo di Malagrotta del 24 dicembre.
Il sindaco ha ricordato le criticità del sistema attuale dei rifiuti di Roma: “Quasi il 30% del totale dei rifiuti a Roma, cioè 450 mila tonnellate, finisce in discarica, sopra la media italiana. Anche con la raccolta portata al 65%, con l’attuale assetto impiantistico ci sarebbe un fabbisogno di discarica di 350 mila tonnellate l’anno. Il resto va già in tmv, solo che sono lontani”.
“Per correggere questa situazione – ha detto ancora Gualtieri – una volta investito dei poteri commissariali abbiamo redatto un piano strategico. Gli obiettivi in sintesi sono la riduzione della produzione dei rifiuti, -8,3% nel 2030; massimizzazione della quantità di materiali da avviare a riciclo e recupero, con differenziata al 65% nel 2030, 70% nel 2035 rispetto all’attuale 46%. Semplificazione del sistema impiantistico con l’eliminazione del trattamento intermedio”.
“Per la gestione della differenziata ci sono progetti da 200 milioni di euro – ha proseguito – due biodigestori, due impianti di selezione carta e multimateriale, un impianto per le terre di spazzamento, 8 nuovi centri di raccolta che porteranno a 30 a regime gli impianti, due per municipio. Per la quota indifferenziata il modello è discarica zero, con una valorizzazione energetica con il tmv con 650 mila tonnellate annue di portata. Sarà affiancato da una impiantistica ancillare per il trattamento delle ceneri pesanti da combustione di rifiuti. L’output finale saranno residui metallici da valorizzare sul mercato, e un materiale minerale idoneo per la costruzione”.

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