Dal Campidoglio

EXPO, GUALTIERI: “NO AD EVENTI COMPRATI CON I PETROLDOLLARI”

“Roma è la citta più credibile rispetto ai diritti del lavoro, delle donne, del mondo lgbt+.
Abbiamo meno capitale economico da spendere rispetto ad altri ma per noi non avrebbe avuto senso misurarsi su quel piano, e forse l’Italia non ha nemmeno tutte quelle risorse”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nel corso del convegno ‘L’Europa di Domani’ in corso al Tempio di Adriano e organizzato dal gruppo editoriale Domani parlando della corsa per Expo 2030.
La principale rivale di Roma è la saudita Riad.
“Se tutti pensano che gli eventi internazionali debbano andare tutti nel Golfo perché li comprano coi petrodollari, il ricavato dei combustibili fossili… i Mondiali dove fa caldissimo… – ha proseguito Gualtieri – Noi diciamo al mondo: occhio a cosa diventeranno questi eventi. Se i Paesi non ritengono che questi eventi debbano avere una coerenza con i loro obiettivi” ma debbano essere ospitati da un “fazzoletto di mondo non ospitale, contenti loro. Io sono ottimista: noi rappresentiamo un modello per le esposizioni internazionali, che non sono state fatte per essere comprate dal più ricco. Se vincessimo l’Expo sarebbe bellissimo non solo per Roma ma per tutto il Paese”.  “Noi abbiamo fatto il massimo – prosegue il sindaco – avevamo l’esigenza di presentare un progetto credibile, perchè quello che avevamo ereditato non era adeguato. Quello di oggi è considerato il più bello, abbiamo deciso di fare un Expo con i requisiti del Bie ma innovativo, ‘sulla’ e ‘di’ rigenerazione urbana, partendo dal post Expo”.
“Noi già abbiamo la pianta del dopo – ha aggiunto – a Tor Vergata vogliamo fare una cittadella della scienza e delle cultura, e a ritroso abbiamo immaginato l’Expo. Quando sono venuti a Roma, gli ispettori ci hanno dato il massimo dei voti, la citta ha passato il test, siamo i numeri uno. Poi abbiamo fatto la campagna elettorale: io, il presidente della Regione, la presidente del Consiglio, anche la presidenza della Repubblica. È il sistema Paese che cerca di prendere più voti.
Tutti si sono impegnati, ora bisogna vedere se questo lavoro porterà voti”.

Articoli correlati

Back to top button
Close