Fatti di Roma

EXPO 2030, DOMANI IL VOTO A PARIGI. SFIDA TRA RIAD-ROMA-BUSAN

Domani pomeriggio a Parigi il Bureau International des Expositiones assegnerà la sede di Expo 2030.
Tre le città in corsa: la coreana Busan, Riad per l’Arabia Saudita e Roma per l’Italia. Sulla carta la favorita è la capitale saudita, forte di una capacità di spesa pressoché illimitata a sostegno dell’evento, ma Roma proverà fino all’ultimo a giocare le sue carte mentre il dossier coreano appare più attardato. La presentazione dei dossier, ciascuna città ha a disposizione 20 minuti, inizierà alle 13,30 con possibilità di seguire le operazioni in streaming, il voto potrebbe avvenire entro le 17,00, l’esito però non dovrebbe essere comunicato in diretta ma tramite i canali social del Bie.
Oggi sono stati assegnati i numeri per la votazione: 1 per Busan, 2 per Roma, 3 Riad e 4 astenuto.
Sono 182 i Paesi che partecipano al voto, per vincere al primo turno serve una maggioranza dei due terzi, pari a circa 120 voti. Poi gli scenari potrebbero cambiare. Determinanti nelle scorse edizioni sono state proprio le mediazioni che si sono svolte durante i pochi minuti che intercorrono tra una votazione e l’altra. In caso di ballottaggio, l’obiettivo a cui punterebbe l’Italia, Roma potrebbe chiedere a Busan di far confluire sul suo dossier i voti. Gli ultimi giorni di avvicinamento al voto, viene riferito, hanno visto un fitto lavoro diplomatico da tutte le parti in corsa.
Il dossier di Riad da quanto è trapelato in questi mesi avrebbe raccolto i favori della gran parte degli Stati africani, ma anche quello della Francia che ha parlato di impegno di voto almeno per il primo scrutinio. Il principe saudita Moammad bin Salman si è speso in prima persona andando a Parigi negli scorsi mesi per sostenere il progetto, che rientra nella strategia di diversificare gli investimenti entro il 2030. Roma invece ha incassato l’endorsement di alcuni partner europei oltre a quello degli Stati Uniti e del Brasile, Paesi capaci di trascinare con sé altri voti. Da mesi il sindaco Roberto Gualtieri e l’ambasciatore Giampiero Massolo, a capo del Comitato Expo 2030, lavorano per raccogliere voti. Anche la premier Giorgia Meloni in estate ha fatto tappa al Bie per sostenere la causa. L’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, scrive la stampa coreana, sarà invece uno dei relatori in rappresentanza della Corea.
Non sono mancate le critiche ai sauditi sul piano dei diritti umani. Negli scorsi mesi una decina di associazioni hanno scritto al segretario generale del Bie Dimitri Kerkentzes per chiedere di “escludere la candidatura dell’Arabia Saudita” perchè un evento di intrattenimento non “costituisca una copertura della repressione del governo”. La geopolitica dei grandi eventi globali potrebbe avere un peso sul voto, così come i conflitti in corso in Ucraina e tra Israele e Hamas. Negli ultimi anni i Paesi del Golfo persico hanno ottenuto molto: tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 si è svolta a Dubai Expo 2020 – posticipata a causa della pandemia di Covid – mentre a dicembre 2022 sono stati disputati in Qatar i Mondiali di calcio. La Coppa del Mondo del 2034 invece si giocherà proprio in Arabia Saudita.
Non stupirebbe dunque una nova Expo nell’area.
L’oriente, invece, ospiterà la prossima edizione della rassegna, nel 2025 a Osaka in Giappone, un appuntamento forse troppo ravvicinato per poter bissare cinque anni dopo in Corea.
L’Italia invece ha ospitato l’ultima Expo europea, quella del 2015 a Milano.
Roma propone il mix tra la sua storia e il fascino delle bellezze archeologiche e architettoniche millenarie. Ma anche le tante contraddizioni di una Capitale che fatica a vincere la sfida della modernizzazione, dove gli ultimi grandi eventi non sempre hanno avuto esito positivo. L’idea è quella di sanare delle ferite urbanistiche per parlare di rigenerazione urbana, la sede scelta per Expo è l’area di Tor Vergata, dove si dovevano svolgere i Mondiali di nuoto del 2009, a partire dello scheletro della Vela di Calatrava, opera rimasta incompiuta dal 2011. Da quella periferia partirebbe un boulevard urbano che passando attraverso una serie di parchi dovrebbe arrivare fino in centro storico.

Articoli correlati

Back to top button
Close