Religioni

DIMISSIONI IN BLOCCO DELLE DONNE CHE CURAVANO IL MENSILE FEMMINILE DELL’OSSERVATORE ROMANO

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Lucetta Scaraffia lascia la collaborazione e dunque la direzione del mensile dell’Osservatore Romano “Donna Chiesa Mondo”. Insieme a lei, lascia l’impiego anche il resto dello staff femminile che collaborava alla realizzazione del periodico.

“Constatiamo – ha scritto Scaraffia in un editoriale apparso ieri sul quotidiano – che non ci sono più le condizioni per continuare la nostra collaborazione con L’Osservatore Romano. Il mensile era nato da un’iniziativa femminile autonoma, realizzato da un gruppo di donne che si erano aggregate nel corso degli anni, ed era stato approvato e sostenuto da due papi, Benedetto XVI e Francesco. Questa linea non ha trovato l’appoggio della nuova direzione dell’Osservatore Romano, indirizzata piuttosto a depotenziare Donne Chiesa Mondo, avviando collaborazioni e iniziative che appaiono concorrenziali, con l’effetto di mettere le donne l’una contro l’altra invece di sollecitare confronti aperti, e dimostra così di non considerare i membri della redazione interlocutori sufficientemente affidabili. Si torna così alla selezione delle donne che parte dall’alto, alla scelta di collaboratrici che assicurano obbedienza, e si rinuncia a ogni possibilità di aprire un vero dialogo, libero e coraggioso, fra donne che amano la Chiesa nella libertà e uomini che ne fanno parte. Si torna all’autoreferenzialità clericale e si rinuncia a quella parresia tante volte chiesta da papa Francesco, nella cui parola e nel cui magistero tanto ci riconosciamo. Riteniamo necessaria questa scelta per salvaguardare la nostra dignità ed evitare così il processo di logoramento purtroppo già in corso”.

Nel prendere atto della “libera e autonoma decisione della professoressa di interrompere la collaborazione e di considerare chiusa la sua direzione” del mensile, il direttore del quotidiano d’Oltretevere Andrea Monda precisa invece che “da quando sono stato nominato direttore ho garantito alla professoressa Scaraffia e al gruppo di donne della redazione la stessa totale autonomia e la stessa totale libertà che hanno caratterizzato l’inserto mensile da quando è nato, astenendomi dall’interferire in qualsiasi modo sulla fattura del supplemento mensile del giornale e limitandomi a offrire il mio doveroso contributo (nel suggerimento di temi e persone da eventualmente coinvolgere) alla libera valutazione della professoressa Scaraffia e della redazione del supplemento”.

Nel ringraziare la storica per il lavoro svolto in questi anni, Monda spiega che “quanto al futuro del supplemento, posso assicurare che esso non era in discussione. E che dunque la sua storia non si interrompe ma continua. Senza clericalismi di alcun genere”. Monda annuncia per il prossimo 1 aprile una tavola rotonda a partire dalla pubblicazione di un saggio pubblicato da 17 teologhe e studiose di chiara fama, “La voce delle donne” (Paoline edizioni).

Nella nota con la quale spiega la sua versione dei fatti, il direttore dell’Osservatore Romano, Andrea Monda, spiega inoltre che il suo “impegno non è stato in alcun modo di depotenziare il mensile “Donne Chiesa Mondo”, al quale è stato semmai confermato integralmente il budget ed è stata garantita la traduzione e la diffusione in altri Paesi nonostante la necessità generale di contenere i costi della Curia. Il mio impegno è stato e rimane quello di potenziare l’edizione quotidiana de L’Osservatore Romano (non certo in termini di concorrenzialità ma di complementarietà con il supplemento) come è naturale e giusto che sia”.

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