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CHIESA, MONS. GANSWEIN A REPUBBLICA: “I 90 ANNI DI BENEDETTO XVI LONTANO DAL MONDO MA SENZA PENTIMENTI”

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I novant’ anni di Joseph Ratzinger, lontano dal mondo e senza pentimenti. Li racconta il suo segretario particolare, mons. Georg Ganswein, che è anche prefetto della Casa Pontificia, alla vigilia del compleanno di Benedetto XVI (domenica di Pasqua) che sarà ricordato con un “modesto festeggiamento alla bavarese”. Ratzinger, ribadisce Galnswein in un’intervista a ’la Repubblica’, “non si è mai pentito” di avere rinunciato al soglio di Pietro ma “è convinto di avere fatto la cosa giusta, per amore del Signore e per il bene della Chiesa. Nella sua anima c’è una pace toccante, che fa capire che nella coscienza c’è la certezza di avere fatto bene davanti a Dio. La presenza della pace dentro di lui è un dono bellissimo conseguente alla decisione”.

Benedetto XVI è al corrente delle contrapposizioni che qualcuno fa tra il suo magistero e quello di papa Francesco ma non entra nelle diatribe. “Leggendo i giornali e vedendo le notizie – osserva mons. Ganswein – non è possibile che Benedetto non si accorga che ogni tanto si fanno queste contrapposizioni. Ma non si lascia provocare da articoli o affermazioni del genere. Ha deciso di tacere e di rimanere fedele a questa decisione. Non ha nessuna intenzione di entrare in diatribe che sente lontane da sè”. E sul fatto che anche dopo le dimissioni, Joseph Ratzinger abbia scelto di rimanere vestito di bianco, Ganswein dice: “è una questione che per lui non si pone. E’ stata una cosa naturale. Non vede problemi. Ha tolto il mantelletto e anche la fascia. Per lui è semplicemente una veste come un’altra”.

Ratzinger, alla soglia dei 90 anni, è un uomo “sereno, di buon umore, convinto di avere fatto la cosa giusta anche per il bene della Chiesa”. Legge i ’padri della Chiesa’ con cui si è formato da giovane. Le sue gambe, dice padre Georg, “sono affaticate perciò, per essere più sicuro, si appoggia su un girello che gli garantisce autonomia e sicurezza nel movimento”. Benedetto XVI suona un po’ di meno il pianoforte: “dice che le mani non obbediscono più come una volta, o almeno non come dovrebbero obbedire per suonare bene”.

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