Giovani e Scuola

ARRIVANO GLI SPORTELLI D’ASCOLTO CON PSICOLOGI NELLE SCUOLE

PSICOLOGO


Dal mondo della scuola arrivano segnali preoccupanti: genitori che aggrediscono gli insegnanti, ragazzi che tirano fuori i coltelli e sfregiano le professoresse, giovani che non sanno gestire la rabbia e che si macchiano di atti di bullismo e cyberbullismo, finendo per occupare gli spazi delle cronache e dell’informazione tutta.

Da questa complessita’ e’ nata, oltre 10 anni fa, l’esigenza dell’equipe di psicoterapeuti dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) di offrire spazi di ascolto all’interno degli istituti scolastici per studenti, genitori e docenti. Un’esperienza raccolta nel libro ‘Pensare adolescente. Un setting dinamico per l’ascolto a scuola’ – a cura di Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’IdO, e Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IdO – presentato a Roma, nell’Agenzia di Stampa Dire, con Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio con delega alla Scuola.

“Tutto parte dalla fiducia enorme che noi abbiamo sulle potenzialita’ dei ragazzi. L’obiettivo importante e’ il loro futuro – sottolinea Di Renzo – perche’ mancano di punti di riferimento, troppo spesso si sono trovati davanti un mondo adulto inconsistente. Ringrazio i dirigenti che ci sono stati accanto con quel coraggio necessario per affrontare le criticita’ di oggi”.

La domanda che l’equipe di psicoterapeuti dell’IdO si e’ posta nel suo lavoro all’interno degli istituti e’ stata ‘Come importare un modello di ascolto che sia rispettoso delle individualita’ dei ragazzi, dell’ambiente in cui vivono e che sappia proporre delle riflessioni in quel contesto? “Non e’ una utopia- ricorda Di Renzo- perche’ anche noi abbiamo bisogno dell’aiuto dei giovani per avere quell’energia necessaria che ci permetta di andare avanti”. E agli studenti presenti in Sala la responsabile dell’IdO consiglia: “Piu’ voi ci darete il vostro apporto e piu’ noi diventeremo adulti migliori”. L’Istituto di Ortofonologia, quest’anno, ha piu’ di 100 sportelli di ascolto attivi in tutta Roma e dintorni.

“Con il libro ‘Pensare adolescente’ abbiamo comunicato il nostro modo di lavorare- continua Flavia Ferrazzoli, coordinatrice del servizio di ascolto- nei nostri sportelli lavorano solo psicoterapeuti, o psicologi che frequentano l’ultimo anno della scuola di specializzazione”.

Ferrazzoli chiarisce: “Non facciamo psicoterapia allo sportello, ma abbiamo con i ragazzi un approccio all’ascolto diverso. Ci accostiamo cercando di stimolare in loro delle riflessioni profonde”. Non si tratta dunque di un normale ascolto, che spesso risulta superficiale. “Il mondo di oggi ci spinge alle comunicazioni veloci e fugaci, noi invece offriamo uno spazio di ascolto autentico- rimarca la coordinatrice degli sportelli dell’IdO- per rivolgerci alla loro interiorita’ ed attivare un ascolto interiore che restituisca a loro la capacita’ di trovare da soli le strade per risolvere le varie criticita’ che vivono tutti i giorni”.

Il mondo dei govani non e’ fatto solo di violenza. “Noi conosciamo anche un mondo in cui i giovani sanno esprimere la loro creativita’- continua Ferrazzoli- allo sportello ci portano poesie, disegni e articoli. Noi vogliamo continuare a valorizzarli e ad aiutarli a sognare. Il futuro e’ spesso dipinto di nero e cosi’ facendo loro si fermano nel qui ed ora, proprio perche’ non vedono un avvenire davanti a se’. Allo sportello diamo, quindi, la possibilita di una pensabilita sul loro futuro”.

La copertina del libro e’ frutto proprio di un disegno portato da una studentessa che frequenta i laboratori organizzati dall’IdO nelle scuole. Se gli psicoterapeuti dell’IdO riscontrano delle problematiche in alcuni studenti, non rinviano i giovani all’Istituto, ma cercano “sempre di inviarli esternamente, perche’ il contatto con il territorio ci spinge a lavorare meglio. Nel contesto scuola- prosegue la coordinatrice degli sportelli- tendiamo a differenziare lo psicologo che lavora con i ragazzi da quello che lavora con i genitori, per non tradire mai la segretezza che ci porta lo studente“.

I dieci anni di esperienza a contatto con gli studenti ha permesso agli stessi psicoterapeuti dell’IdO di “crescere insieme a loro. Il mondo dei giovani cambia e noi abbiamo il dovere di adattare il nostro lavoro a questi mutamenti e alle nuove tecnologie – spiega Anna Memmoli, psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva che lavora nelle scuole-. Quando si entra in una scuola bisogna tener conto di tutta una serie di sfaccettature, che non riguardo solo i minori, ma anche gli adulti: i dirigenti, il personale Ata, i docenti e la presenza di altri sportelli di ascolto. Il nostro e’ un lavoro a bassa soglia – afferma la terapeuta – ci troviamo in prima linea ad affrontare situazioni delicate che esulano anche dalla scuola. Dobbiamo fare un’analisi veloce dei bisogni della persona, senza mai colludere con il clima di emergenza contenuto nella richiesta. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia di risolvere il problema”.

Tutto il lavoro dell’IdO nelle scuole presuppone uno studio quotidiano e delle supervisioni tra gli psicoterapeuti, perche’ “anche gli adulti hanno bisogno di fare delle riflessioni”, aggiunge Di Renzo. “Avere per anni nelle scuole uno spazio di condivisione significa avere una cultura di gruppo. Infine- ricorda la responsabile del servizio Terapie dell’IdO- e’ necessario che nell’ascolto ci siano sempre le stesse persone, cosi’ da garantire agli studenti una continuita’: un grande valore etico per il quale abbiamo lottato”. L’ascolto degli psicoterapeuti dell’IdO non si limita alle scuole, e’ presente anche sul web attraverso uno sportello online che garantisce un continuum oltre la scuola, a cui accedono i giovani di tutta Italia.

“Il 70% delle domande che ci rivolgono riguarda la sessualita’- fa sapere Valentina Bianchi, psicoterapeuta dell’IdO, impegnata nello sportello online- e da qui e’ nata la rubrica sul portale Diregiovani.it ‘Se so e’ meglio’ per informarli. Tutti i ragazzi che ci scrivono vogliono una risposta individualizzata e quando la ricevono sono grati e riconoscenti del servizio. Ci definiscono- conclude- ‘Eroi moderni, che meritano un Nobel per le azioni benefiche'”. In dieci anni di attivita’ duecentocinquanta scuole, 4.000 questionari e 400 sportelli.

“Un quadro solido e non occasionale quello offerto dagli sportelli di ascolto dell’IdO, che ringrazio per averci aiutato a riflettere su delle questioni sensibili”. Prende cosi’ la parola Smeriglio. Il vicepresidente della Regione Lazio, nel suo intervento, punta sull’educazione: “L’unica cosa che educa e’ l’esempio di come noi adulti stiamo al mondo. Se la madre, il padre, il docente sta sui Social e da’ il peggio di se’, diventera’ complicato bacchettare l’adolescente che tende per sua natura a rompere gli schemi. Un’energia che non va annientata, perche’ e’ proprio dalla mancanza di aspettative che si generano i mostri”.

In fondo, secondo Smeriglio, la chiave di volta e’ “appassionare le nuove generazioni, cercare la connessione emotiva, il punto di accesso al cuore. Sono contento di essere entrato in contatto con il lavoro degli sportelli di ascolto dell’IdO e credo che ci debba essere una rete tra le diverse agenzie ed istituzioni, compreso gli sportelli, per costruire dei percorsi comuni. Non c’e’ una mossa magica- termina il vicepresidente- ma solo un percorso che ci porti tutti insieme a fare un passo in avanti”.

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