Fatti di Roma

AL VIA UN NUOVO CORSO PER LA CENTRALE DEL LATTE DI ROMA

La Centrale del Latte, tornata sotto la proprietà del Comune di Roma il 19 settembre scorso, diversificherà il suo business, affiancando alla produzione di latte fresco e freschissimo prodotti come yogurt, burro e latte Uht. Inoltre cambierà anche la distribuzione: oltre al rafforzamento commerciale con la grande distribuzione, il nuovo management dell’azienda punterà al ritorno dei suoi prodotti in bar, pasticcerie e gelaterie. Sono queste le novità elencate stamani dal nuovo presidente della Centrale del Latte, Fabio Massimo Pallottini, intervenuto in audizione presso la commissione capitolina Attività Produttive presieduta da Andrea Alemanni.
“La situazione che abbiamo trovato- ha spiegato Pallottini- presentava alcune problematiche a cui abbiamo cercato di dare risposte. Abbiamo trovato un’azienda sana dal punto di vista finanziario ma un po’ seduta, perché non più abituata a camminare con le proprie gambe. Centrale è stata gestita da una multinazionale a cui faceva capo Parmalat e indirzzata alla produzione di latte fresco e freschissimo, un settore che l’azienda presidiava storicamente ma che negli ultimi anni ha visto una diminuzione considerevole delle quote di mercato visto che la tendenza del consumo va verso latte con durata maggiore, filtrato o uht, prodotti su cui Centrale è solo in parte posizionata”. “Lo stabilimento della Centrale del latte- ha proseguito Pallottini- veniva certamente usato per prodotti a marchio Centrale ma anche, per un terzo, per prodotti a marchio Parmalat come Zymil, per un totale di circa 30 milioni di litri ogni anno. Sarebbe stato preferibile avere una fase di transizione più lunga ma il 31 dicembre questa è terminata” con il conseguente stop alla produzione di prodotti a marchio Parmalat.
“Questo- ha aggiunto ancora Pallottini- ha portato a conseguenti problematiche per la non sufficiente saturazione degli impianti che comunque sono storicamente sovradimensionati. Nel 2024 solo una parte di questi 30 milioni di litri sarà usata per le nuove lavorazioni da fare. Ricordo che abbiamo ottenuto finanziamenti del Pnrr per introdurre elementi produttivi che vanno incontro ai mercati per prodotti come latte uht o yogurt”.
I nuovi prodotti sono stati citati anche da Alemanni quando ha parlato della “volontà di diversificazione della produzione” con prodotti come burro, yogurt e formaggi freschi, e dal consigliere Rocco Ferraro, della Lista Civica Gualtieri, che ha proposto derivati come “mozzarella o gelato” per poi introdurre anche la questione della “necessità di un partner privato, mantenendo la maggioranza pubblica, che investa”.
“I prodotti trasformati- ha chiarito Pallottini- dovranno avere la stessa qualità di quelli freschi. Ci proporremo in questi segmenti: non puntiamo certo a diventare leader nel settore dei formaggi ma non trascureremo di avere spazi commericali anche da questo punto di vista”. Sulla distribuzione, infine, Pallottini ha concluso ricordando che “si sta lavorando, con risultati positivi, sulla grande distribuzione. Ma stanno per partire anche nuove iniziative con bar, pasticcerie o gelaterie, quella piccola distribuzione che però rappresenta una fetta di mercato importante e sui cui il gruppo Parmalat aveva investito meno, nonostante Centrale del Latte fosse leader incontrastato in questo settore. E poi penso alle mense scolastiche e ospedaliere e ai mercati rionali”.
“Le scelte strategiche- ha aggiunto il presidente- si basano oggi su due livelli: il primo immediato, dopo quella che io definisco la fuga di Parlamat, e un secondo dedicato alla messa a punto di un piano industriale con un respiro di due o tre anni che sarà pronto entro la primavera”.
Sullo sfondo resta il tema dell’ultimo pronunciamento della Cassazione. “Fino a quando non arriverà- ha concluso Pallottini- la condizione dell’azienda sarà quella di un traghettamento verso la successiva stabilità”.

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