Giovani e Scuola

STUDENTESSE AFGHANE A ROMA PER STUDI SUL CERVERLLO, GRAZIE ALLA FONDAZIONE LEVI-MONTALCINI

Studentesse afghane, che hanno visto chiudersi nel loro paese la possibilità di proseguire l’attività di studio e ricerca, saranno accolte in Italia grazie ad un progetto della Fondazione EBRI Rita Levi-Montalcini, in collaborazione con il Ministero degli Esteri. Grazie all’iniziativa sostenuta da TIM, Angelini Pharma e Unidata, la prima ricercatrice è già arrivata in Italia ed altre seguiranno. Laureata in Fisica, la giovane afghana individuata con l’aiuto della Third World Academy of Science (TWAS, Trieste) inizierà la propria attività all’EBRI nell’ambito degli studi in corso sul cervello (analisi di big data, intelligenza artificiale applicata alle Neuroscienze, analisi di segnali elettrici ed ottici nel cervello) per combattere le gravi patologie neurodegenerative, tra cui l’Alzheimer, e del neurosviluppo.

“Siamo molto grati alla Fondazione EBRI e a quanti hanno reso possibile questo importante progetto”, ha detto l’Ambasciatore Pasquale Terracciano, Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale della Farnesina sottolineando come l’iniziativa “consentirà a una giovane e meritevole ricercatrice afghana di proseguire le proprie ricerche presso una nostra riconosciuta eccellenza. Sin dai primi frangenti della crisi afghana, la società civile italiana ha dato prova di grande solidarietà. La Farnesina si pone al servizio di questo sforzo corale per consentire, attraverso un’opera di coordinamento, razionalizzazione e facilitazione dei diversi tipi di offerte, la realizzazione delle legittime aspirazioni delle giovani e dei giovani afghane a un futuro migliore”.

“L’EBRI crede fortemente in questo progetto – ha spiegato Antonino Cattaneo, Presidente della Fondazione – che dona alle ricercatrici la possibilità di portare avanti le proprie aspirazioni e alla nostra Fondazione l’opportunità di confermare la propria vocazione internazionale. Per questo non vogliamo fermarci qui ma intendiamo dare continuità al sostegno alle giovani afghane attraverso la ricerca di ulteriori partner per questa iniziativa di grande spessore scientifico e umanitario”.

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