Fatti di Roma

SHOAH, CERIMONIA AL TEMPIO MAGGIORE PER ANNIVERSARIO RASTRELLAMENTO DEL 1943

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Tre corone sono state deposte questa mattina, al Tempio maggiore del Ghetto di Roma, in occasione del 72esimo anniversario della deportazione degli ebrei romani avvenuta il 16 ottobre del 1943. Una porta la firma de “Lo Stato e il Popolo d’Israele”, una della “Regione-Roma Capitale e Città metropolitana”, e una terza corona quella della “Comunità ebraica di Roma- Ucei”. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, il rabbino capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, l’assessore uscente alla Scuola del Comune di Roma Marco Rossi Doria, Gemma Azuni in rappresentanza della Città Metropolitana e il presidente delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) Renzo Gattegna.

“Siamo qui come sempre, tutti gli anni e per sempre, perché non vogliamo e non possiamo dimenticare quanto accadde il 16 ottobre – ha detto Zingaretti – È stata una ferita alla comunità Ebraica, ma è stata una ferita a Roma, per l’Italia, perché furono sradicate vite innocenti che non avevano alcuna colpa se non quella di essere di religione ebraica. Siamo vicini alla Comunità e siamo qui soprattutto per noi, perché non vogliamo dimenticare un’onta che non è stata solo verso la comunità, ma verso tutte le persone civili”. Da Roma, la scritta è impressa a chiare lettere sulla facciata del Tempio, 2091 ebrei sono stati deportati.

Per Di Segni “e’ indispensabile mantenere la memoria, anche se il numero degli anni si allunga, ne sono passati 72. Ma questa ferita è ancora presente, non é mai stata ricomposta, con tutto quello che succede nel mondo è importante essere memori e anche vigili. C’è il problema dello scontro dei popoli e di culture differenti, c’é il tema della convivenza, della costruzione dell’Europa, della società pacifica: la lista é ben lunga”. Rossi Doria ha quindi sottolineato che “la deportazione del ghetto di Roma è stato uno degli episodi centrali della deportazione degli ebrei italiani. In un tempo in cui ricominciano ad esserci segnali nel mondo purtroppo preoccupanti, di persecuzioni e di stermini di ogni tipo, è fondamentale che le autorità civili siano al posto giusto a ricordare e a fare poi il lavoro di ogni giorno, nelle scuole, per ricordare queste cose terribili che sono d’insegnamento – ha concluso – in un momento in cui bisogna riprendere una vigilanza forte”. (Omniroma)

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