Fatti di Roma

ROMA, PRIMO FORUM NAZIONALE DELLA “SHARING MOBILITY”

car-sharing


Alcuni giorni fa,  presso il Campidoglio, si è tenuto il primo Forum nazionale della “Sharing Mobility”. I temi discussi sono stati: le città intelligenti e le auto senza conducente, due nuovi metodi di muoversi che si stanno affermando in tutto il mondo, basandosi sull’accesso ai servizi invece che sulla proprietà dell’auto privata.

Oltre 13.000 biciclette offerte in bike-sharing in 200 Comuni e 5.764 auto in carsharing per 700.000 utenti nelle due formule free floating (l’auto che si preleva e lascia ovunque) e station based (si preleva e lascia in appositi spazi). Sono questi i numeri emersi dal primo rapporto sulla Sharing Mobility.

Per quanto riguarda il car sharing, circa 700mila sono gli iscritti, 5.764 i veicoli e 29 le città interessate. Il numero di veicoli condivisi globalmente in Italia tra il 2013 e il 2015 è quadruplicato, mentre il numero degli iscritti e dei noleggi è cresciuto rispettivamente di dodici e trenta volte. Tutte le 12 città italiane con popolazione maggiore di 250.000 abitanti dispongono di almeno un servizio di car sharing. I capoluoghi di provincia in cui è presente almeno un servizio di car sharing sono però solo 29 sui 118 totali e non sono ancora presenti servizi di car sharing nelle città metropolitane di Reggio Calabria e Messina. Napoli è servita da un solo operatore e in termini sperimentali. Ventuno delle città in cui sono presenti servizi di car-sharing si trovano nell’Italia Settentrionale. Il Centro Italia vede coinvolte tre città, mentre nel Meridione il numero di città coinvolte sono cinque. Dei 5.764 veicoli in car-sharing censiti a luglio scorso, il 34% è al servizio della sola città di Milano che conta 370.000 iscritti, seguita da Roma (il 26% dei veicoli e 220.000 utenti), Torino (16% dei veicoli) e Firenze (11%). In Italia nel 2015 sono stati fatti complessivamente circa 6,5 milioni e mezzo di noleggi con una percorrenza complessiva di 50 milioni di km.

I dati presentati sul bike sharing mostrano invece che l’Italia, con più di 200 comuni ed altri enti territoriali in cui è attivo il bike-sharing e 13.770 bici condivise, è il paese europeo in cui la diffusione, in termini di numero di servizi attivi, è più alta. In Francia, dove il bike sharing ha avuto un grande successo di pubblico, i servizi attivi non superano le 40 città. In Italia la parte del leone per il bike sharing la fa il Nord con il 64% dei servizi e l’81% delle bici condivise, contro il 14% del Centro e il 22% del Meridione. Le città in cui si ha il maggiore successo sono quelle che hanno legato il servizio ad un corretto dimensionamento del sistema e ad un’attenta gestione. 22 bici e 3 stazioni.

“Occorre trasformare – spiega il sottosegretario all’ambiente Silvia Velo – in modo radicale nei prossimi anni il modo di muoversi delle persone e di trasportare merci, specie nelle aree urbane, e per fare questo occorre, oltre allo sforzo del Governo, uno sforzo importante delle città, dei Comuni e delle città Metropolitane, e delle stesse Regioni. Nell’ambito di tali strategie le città soprattutto rivestono un ruolo fondamentale per sviluppare un contesto favorevole alla mobilità a basse emissioni, considerato che il trasporto urbano, da solo, è responsabile di una parte rilevante delle emissioni di gas gas serra nell’Ue”.

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