Disabilità

POLEMICA TRA CAMPIDOGLIO E REGIONE SUI VACCINI AI DISABILI

È scontro tra la Regione Lazio e il Campidoglio sulla gestione della somministrazione vaccinale alle persone con disabilità.

Ieri, in una nota, il delegato della sindaca di Roma all’Accessibilità Universale, Andrea Venuto, ha dichiarato che “la Regione Lazio si è dimostrata in contrasto rispetto alle disposizioni nazionali del ministero della Salute che, per la Fase 2, ha deciso l’ordine di priorità delle categorie di cittadini da vaccinare dopo quelle della Fase 1 (operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani, anziani over 80 anni). Già il 19 novembre del 2020 ho scritto al commissario straordinario Arcuri e al presidente Conte sul tema della vaccinazione prioritaria per le persone con disabilità ricevendo come risposta alla mia nota ampie rassicurazioni. Da lunedì 22 febbraio in Emilia Romagna si procederà alle vaccinazioni anti Covid delle persone con disabilità. Per la Regione Lazio le indicazioni nazionali sono carta straccia”.

“Mentre nelle raccomandazioni nazionali viene precisato che la prima categoria della seconda fase a ricevere il vaccino sarà quella delle persone estremamente vulnerabili – spiega Andrea Venuto – indipendentemente dall’età, la Regione Lazio ha disposto che ‘parallelamente alle categorie vulnerabili, la programmazione regionale prevede l’arruolamento delle persone da sottoporre a vaccinazione secondo una priorità anagrafica, partendo dalle classi di età più avanzate’. Tale impostazione comporterà inevitabilmente un ritardo nella somministrazione del vaccino alle persone con disabilità. Per questi soggetti, la vaccinazione è stata infatti programmata a partire dal mese di maggio fino a fine luglio compreso, in parallelo con le fasce di età che vanno dai 79 fino ai 65 anni. Oltre all’Emilia Romagna, altre regioni, come l’Abruzzo, hanno già aderito alle disposizioni nazionali, confermando la priorità alle persone con disabilità, che saranno vaccinate subito dopo la categoria degli ultraottantenni – aggiunge -. Per via del rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di Covid-19, ribadiamo per tali soggetti la necessità di anticipare il vaccino al mese di marzo”, conclude.

Immediata la replica della Regione: “Le vaccinazioni – spiega in una nota l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio – rivolte alle persone estremamente vulnerabili come individuate dalla circolare del Ministero della Salute sono già state avviate a partire dai dializzati e trapiantati. Il piano del Lazio è pienamente coerente con le indicazioni nazionali – prosegue la nota – ed è stato sottoposto al vaglio del Cts nazionale. Sono stati individuati i soggetti estremamente vulnerabili secondo i criteri di selezione nazionali attraverso sia i codici esenzione, sia i codici Sio, che i registri di patologia. È stata data indicazione a tutte le Asl, le Aziende ospedaliere, policlinici universitari ospedalieri e Irccs già il 20 febbraio con nota della direzione Salute regionale di avviare tutte le attività vaccinali in modo coerente con le altre vaccinazioni già in corso. Non vi è dunque alcuna sovrapposizione con le fasce di età poiché le categorie che rientrano nelle ‘estremamente vulnerabili’ sono sottoposte a vaccinazione per Sars-Cov 2 con farmaci ad Mrna (Pfizer o Moderna). Per altro già nel piano regionale pubblicato sul Bur il 16 febbraio 2021, numero 15 supplemento 2 – conclude la nota – è chiaramente indicato che saranno altresì utilizzati da subito tutti i contesti di assistenza per intercettare e sottoporre a vaccinazione i soggetti aventi diritto indicati nell’allegato 3 della circolare del ministero della Salute del 9 febbraio 2021”.

Anche l’assessore D’Amato ha commentato la vicenda: “La sindaca Raggi nel nome della quale parla il delegato Andrea Venuto, è un anno che è assente dalla gestione della pandemia ed è vergognoso che voglia polemizzare su una tematica falsa e priva di fondamento. Non penserà di fare campagna elettorale strumentalizzando? – aggiunge l’assessore -. Le priorità nella campagna vaccinale sono state decise prima in Parlamento e poi da documenti ufficiali del Ministero della Salute che la Regione sta applicando sulle persone estremamente vulnerabili. Dire bugie e alimentare polemiche nei confronti del servizio sanitario regionale che sta facendo uno sforzo senza precedenti è ignobile”, conclude D’Amato.

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