Giovani e Scuola

MINORI; MONDO DIGITALE E ABUSI, SERVE NUOVO APPROCCIO

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Più di 800 milioni di giovani nel mondo sono nativi digitali, e le nuove tecnologie, ormai molto diffuse nei Paesi occidentali, stanno arrivando anche a centinaia di milioni di bambini e ragazzi dei Paesi in via di sviluppo. Internet e i social sono una grande opportunità, ma allo stesso tempo espongono i bambini al rischio di abusi e sfruttamento. Per proteggere i minori servono un nuovo approccio e un’accresciuta consapevolezza. A questa sfida vuole rispondere il congresso mondiale “La dignità del minore nel mondo digitale” che si apre domani a Roma, all’Università Gregoriana. A organizzare il congresso è il Centre for Child Protection dell’Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana – che si occupa della lotta contro l’abuso sessuale sui minori – con il supporto di papa Francesco, che venerdì 6 ottobre, a chiusura del Congresso, riceverà in Udienza in vaticano i 150 esperti presenti. P

artner dell’iniziativa sono WeProtect Global Alliance e Telefono Azzurro. Al congresso prenderanno parte accademici, politici, imprese e leader religiosi e civili. Si aprirà domani pomeriggio, con i discorsi del segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin, della baronessa Joanna Shields (rappresentante speciale del Regno Unito per la sicurezza su internet e fondatrice di WeProtect), del presidente del Senato Pietro Grasso, della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e di padre Arturo Sosa Abascal, Superiore generale della Compagnia di Gesù.

“Ormai conosciamo la terribile esperienza delle vittime di abuso e per questa ragione dobbiamo aiutare a combattere altre forme di abuso online” ha detto oggi padre Hans Zollner, presidente del Centre for Child protection, presentando alla stampa il congresso. “Non si tratta più soltanto di un dibattito teorico: l’abuso dei bambini online sta avvenendo ora. È necessario che questo sia riconosciuto e discusso, e che siano presi provvedimenti urgenti”. Ernie Allen, presidente di WeProtect Global Alliance, ha messo in guardia dal fenomeno del ’dark web’: “Il governo Usa – ha detto – ha creato uno strumento per consentire ai dissidenti politici di usare Internet in forma anonima, proteggendoli da eventuali ritorsioni da parte di regimi repressivi. Tuttavia, i dissidenti non sono i soli di usare questi strumenti. È emerso un dark web, un Internet anonimo, segreto, utilizzato da narcotrafficanti, contrabbandieri di armi, gruppi estremisti e anche da sfruttatori di bambini”. Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, ha sottolineato che “l’abuso e lo sfruttamento di minori, la pedopornografia, il trafficking online stanno aumentando” e ha annunciato un’indagine che sarà presentata nel corso del congresso.

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