LAVORO NERO, UIL ROMA LAZIO: NEL 2016 VIOLAZIONI IN 46% IMPRESE
Secondo i dati sulle ispezioni del ministero del Lavoro, presentati questa mattina dal presidente di Eures, Fabio Piacenti, nell’ambito di una ricerca presentata dall’istituto ricerca con la Uil di Roma e Lazio sul lavoro nero nella regione, il Lazio risulta davvero poco virtuoso: le imprese con lavoratori in nero nel terziario regionale scoperte nel 2015 sono state il 35,5%, contro il 32% della media nazionale. Nel 2016 il dato è peggiorato: ogni 100 imprese ispezionate ne sono state scoperte 46 con lavoratori in nero contro le 34,7 nazionali. E lo stesso discorso vale se dal terziario ci spostiamo sui dati relativi a ogni attività. Secondo Fabio Piacenti, presidente di Eures: “Su seicentomila imprese che sono presenti in Lazio, nel 2016 sono stati fatti in totale circa dodicimila controlli degli ispettori del lavoro”. Tradotto solo due imprese su cento hanno affrontato un’ispezione. Per Alberto Civica, segretario della Uil di Roma e Lazio è proprio questo il problema: “Noi abbiamo scelto che venissero aumentati i controlli formali sulle carte, che fa la Corte dei Conti e la magistratura, ma non c’è quello che una volta era il controllo principe: quello ispettivo sul luogo di lavoro. È li che si va a verificare se le cose che sono state dette sono vere” ha detto il sindacalista a margine della presentazione. “Purtroppo questo sistema non è incentivato – ha sottolineato Civica – e la diminuzione dei controlli con l’aumento del lavoro nero sono due cose che messe insieme sono davvero preoccupanti”. Per il segretario della Uil le strade per sconfiggere il fenomeno sono due: “Il lavoro nero è quello che costa meno in assoluto. L’unica cosa che possiamo fare è contrastarlo. Ci sono due modi. Il primo è generale: fare ripartire l’occupazione; senza investimenti però è difficile che riparta, il secondo come dicevo prima è aumentare i controlli a posteriori”. “Ad oggi un serio contrasto del lavoro nero non c’è” ha concluso il sindacalista.
