Fatti di Roma

IL MEGLIO IN EDICOLA DI MARTEDI’ 21 APRILE 2015

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corriere della sera

 

Authority e Procura, indagini sul caos metro (E. Men.)

Sul «venerdì nero» del trasporto romano, adesso, indagano tutti: l’Authority per gli scioperi, la Procura della Repubblica. L’ipotesi è quella di interruzione di pubblico servizio, dopo l’esposto presentato dal Codacons per i disordini capitati sulla linea A della metro, specie in alcune stazioni (Spagna, Anagnina).

Sotto accusa, soprattutto, l’Atac anche se il Garante per gli scioperi procederà anche per capire le responsabilità dell’Ugl, il sindacato che aveva proclamato lo sciopero. Ma sono i vertici aziendali della municipalizzata dei Trasporti, adesso, a vedersela brutta. Perché, dopo le iniziali «sparate» del Campidoglio, che ha provato fin dall’inizio a scaricare tutta la colpa sui macchinisti, ora stanno emergendo le responsabilità della catena di comando di Atac. Un film già visto, con la vicenda dei vigili a Capodanno: dove, a comportamenti censurabili (mettersi malati), si sono aggiunti una serie di errori fatti dal Comune.

Qui, se vogliamo, il caso è ancora più serio. Perché quella dei macchinisti era un’agitazione sindacale in piena regola. Tanto che l’Atac, il 14 aprile, emana la «Disposizione operativa» numero 110. Nella quale si ordina — «vista la disposizione gestionale n.50 con oggetto sciopero 17 aprile» — ai «servizi movimento» di «comandare il personale viaggiante con apposita disposizione che deve contenere turni per in quali assicurare la copertura rideterminata e vestizione dei suddetti turni». La disposizione è firmata dai dirigenti Vittorio Sebastiani (direttore esercizio metropolitane) e Giovanni Battista Nicastro (direttore esercizio ferrovie) e dovrebbe servire a garantire il servizio.

A questa disposizione, però, nessuno dà seguito e gli stessi dirigenti non si preoccupano di farla rispettare. Il risultato è il caos: i macchinisti mancano, la gente sulle banchine è troppa, i treni vanno fermati. Scatta il panico e il servizio si interrompe. Perché l’Atac non ha fatto i «comandi»? È quello che accerteranno le varie inchieste. Alle quali si aggiunge anche l’interrogazione parlamentare di Andrea Augello (Ncd) che chiede: «Perché non esiste nessun protocollo in Atac sul diritto di sciopero, nonostante le sollecitazioni, l’ultima del 2013, dell’Autorità garante?».

Messaggero

Ostia, aperti quattro nuovi varchi (Giulio Mancini)

Da ieri sono dieci i punti d’accesso libero e gratuito alla spiaggia di Ostia. L’accordo raggiunto tra Campidoglio e concessionari ha spalancato quattro nuovi varchi e altri due si aggiungeranno per il week-end.
Vertice di prima mattina al Palazzo del Governatorato di Ostia tra i rappresentanti Federbalneari, Sib e Fiba con Rossella Matarazzo, delegata del sindaco per la Sicurezza. Più tardi intorno al tavolo di concertazione dei varchi da aprire sul ”lungomuro” si è affacciato anche l’assessore capitolino alla Legalità, Alfonso Sabella.

Al termine della riunione i balneari hanno aperto i quattro nuovi corridoi d’accesso diretto alla battigia: all’Opera diocesiana Oda, allo Zenith, al Dopolavoro Cotral e alla Vela. Si aggiungono a quelli già esistenti al Pontile, alla Vecchia Pineta, ai lati dello Shilling e al Marechiaro. Gli ultimi tre sono al momento sospesi per decisione del Tar che si esprimerà nel merito il prossimo 6 maggio. Restano in attesa di definizione due passaggi che l’ordinanza prevede alla Pinetina ed alla Nuova Pineta.

Riguardo al tema della pulizia e della sicurezza di quei corridoi, l’assessore Sabella ha preso impegni precisi. «Entro mercoledì (domani n.d.r.) procederemo ad una pulizia straordinaria dei varchi già aperti. Per la manutenzione stiamo decidendo se dovrà occuparsene il Comune o l’Ama. Il compito di controllare la sicurezza è della Polizia Locale». Sabella è intervenuto anche rispetto al cumulo di macerie rimaste ammassate al Sesto cancello di Castelporziano, il Sunny, abbattuto nonostante la sospensiva del Consiglio di Stato al gestore. «Tra domani (oggi n.d.r.) e mercoledì inizieremo i lavori. Se non ci avessero bloccato, il lavoro sarebbe già stato terminato. Una volta avuta l’autorizzazione, da noi richiesta, di mettere in sicurezza il cantiere c’è stato il fine settimana. È mancato materialmente il tempo di organizzare i lavori». […]

Repubblica

“Strade pericolose e asfalto scadente” Il caos buche arriva in tribunale (Cecilia Gentile)

Una denuncia alla Corte dei Conti e una alla Procura della Repubblica sulle buche di Roma. Le ha presentate il Codacons muovendo al Campidoglio un’accusa precisa: quella di mettere a rischio la salute dei cittadini usando materiali di scarsa qualità per la manutenzione stradale. Conclusioni cui l’associazione è giunta al termine di un’indagine commissionata a un biofisico, a un medico del lavoro e ad un ingegnere civile. «Dati inattendibili», ribatte l’assessorato ai Lavori pubblici.
Attraverso un vibrometro montato a bordo di una Smart, di un taxi e di un motorino, il biofisico e il medico del lavoro hanno osservato e calcolato le ripercussioni che l’impatto sul manto stradale dissestato può avere sulla schiena dei guidatori. Per l’esperimento è stata scelta via Guido Reni, la strada che dalla Flaminia porta al ponte della Musica. Povera colonna vertebrale. Secondo gli specialisti, le sollecitazioni a livello osteo-articolare sono fortissime. «Ovviamente — spiega Paolo Massineo, medico del lavoro — corre più rischi chi ha problemi articolari, come gli anziani, chi ha l’osteoporosi, chi ha avuto fratture e interventi». Il problema, argomenta il Codacons, è che non c’è alcuna tutela giuridica per chi giorno dopo giorno sottopone la schiena a questo logoramento.
«Mentre l’operaio di un cantiere esposto alle vibrazioni è informato, sa cosa fare ed è controllato dai suoi datori di lavoro — riprende Massineo — il cittadino comune è ignaro». «Percorrere strade dissestate causa problemi alla colonna vertebrale, soprattutto per chi sulla strada lavora, come i tassisti o gli autisti dei bus — spiega la relazione degli esperti — Con le vibrazioni le vertebre sbattono una sull’altra, il cuscinetto intervertebrale attutisce i colpi, ma anche quello è soggetto ad usura. E allora ecco discopatie, artrosi, dolori sulla colonna, patologie neuromuscolari, nevriti». Per valutare la qualità dell’asfalto, Aniello Nazaria, ingegnere civile, ha preso in esame, tra le altre strade, via della Pisana e la passeggiata del Gianicolo, di fronte all’ospedale Bambino Gesù. […]
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