Ambiente

IL CAMPIDOGLIO AFFRONTA L’EMERGENZA CLIMATICA: MIGLIORAMENTI PER RIFIUTI, ACQUA E MOBILITÀ

Terminata con tanti ordini del giorno approvati la seduta tematica di ieri dedicata all’emergenza ambientale dell’Assemblea capitolina. La lista è lunga ed eterogenea.

Si va dal concedere contributi a tutti i cittadini romani, senza limitazioni Isee, per l’acquisto di veicoli elettrici al risolvere le controversie per avviare al più presto i cantieri della preferenziale di viale Marconi, su cui il Campidoglio ha già investito 4,5 milioni. Dal lavorare con il Mit per ottenere il finanziamento diretto della tramvia Tva ai poteri speciali per realizzarla entro il Giubileo del 2025, passando dalla richiesta al Governo di utilizzare parte delle risorse del Recovery Fund per finanziare le opere contenute nel Pums relative alle linee infrastrutturali del trasporto rapido di massa. Gli odg approvati che adesso impegneranno la sindaca di Roma, Virginia Raggi e la sua Giunta sono principalmente del M5s. Come anche l’odg che impegna l’amministrazione affinché tutti gli edifici di proprietà comunale nei quali viene erogato il servizio di riscaldamento degli ambienti vengano dotati di attestato di prestazione energetica, sottoscrivendo convenzioni ad hoc con le categorie di professionisti abilitati all’emissioni delle certificazioni.

I pentastellati hanno anche approvato un documento di indirizzo dai toni molto generali per raccogliere le richieste delle associazioni ambientaliste intervenute oggi, Fridays for future e Fare Verde: tra le richieste a Raggi e ai suoi assessori la chiusura del ciclo dei rifiuti, l’aumento della raccolta differenziata porta a porta, il proseguimento dell’attività di contrasto alle perdite di acqua su tutta la rete idrica gestita da Acea con l’obiettivo di ridurre le perdite al 20 per cento nel corso dei prossimi anni, a porre come prioritarie le opere indicate nel Piano urbano della mobilità sostenibile nelle trattative con ii Governo nazionale. E ancora, si impegna il Campidoglio all’attuazione di interventi di riforestazione urbana, alla realizzazione del Piano del verde urbano di Roma Capitale; all’incrementazione del lavoro agile (o smart working) sia in ambito pubblico che privato per ridurre la quantità di gas inquinanti emesse dai mezzi utilizzati nel percorso casa-lavoro, all’adozione per Roma di un piano di adattamento climatico allo scopo di fronteggiare per tempo nuovi eventi estremi, a presentare il Paesc – Piano d’azione per l’energia ed il clima – entro la fine della consiliatura, a promuovere presso tutte le sedi istituzionali azioni volte a una drastica riduzione degli allevamenti intensivi e a promuovere presso le sedi istituzionali competenti azioni volte al divieto di utilizzo di pesticidi in ambito urbano e agricolo.

L’Aula ha anche approvato alcuni documenti delle opposizioni. Tra questi due odg di Fd’I: il primo impegna la sindaca Raggi e la Giunta a intraprendere un dialogo istituzionale con gli enti governativi regionali e nazionali per dare concreta attuazione a provvedimenti volti alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra e del loro assorbimento; il secondo chiede di dare mandato agli uffici competenti dell’amministrazione affinché vengano realizzati i provvedimenti attuativi richiesti dall’Aula con la mozione 93/2019 sull’emergenza climatica e di fissare un cronoprogramma preciso che consenta, entro la fine dell’attuale consiliatura, di raggiungere alcuni risultati concreti utilizzando le risorse provenienti dall’Unione europea e gli stanziamenti già disposti dal Governo con il ‘Green New Deal’ italiano.

Approvato all’unanimità anche un ordine del giorno a prima firma del consigliere di Sinistra X Roma, Stefano Fassina, firmato da tutti i capigruppo di opposizione e poi sottoscritto anche dalla maggioranza, che impegna la sindaca e la Giunta, oltre a garantire l’attuazione delle azioni indicate sempre nella mozione 93/2019, anche all’istituzione dell’Osservatorio permanente previsto dalla deliberazione 129/2014, ad assicurare la trasparenza sui dati della raccolta differenziata effettiva e provvedere al decentramento della gestione di Ama con l’impegno a supplire alla carenza impiantistica mediante l’implementazione di un sistema di economia circolare anziché attraverso termovalorizzatori. L’odg inoltre manifesta la necessità di ridiscutere, in merito al tema della crisi idrica, la politica industriale e finanziaria di Acea che, si legge, “invece di avviare un massiccio piano di ristrutturazione della rete idrica esistente, responsabile di gravi perdite, che nel Lazio sono pari al 44 per cento (ogni 100 litri immessi in rete 44 se ne disperdono), continua a preferire investimenti in controversi progetti di potabilizzazione del Tevere e aumento dei prelievi alle fonti”.

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