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FISH: AUMENTO DELLE PENSIONI DI INVALIDITÀ? “NON FATTO”

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Non vi è traccia dell’aumento della pensione di invalidità da 280 a 780 euro dato “per fatto” dal Ministro del Lavoro delle Politiche sociali Luigi Di Maio. A denunciare la delusione dei beneficiari è l’onlus FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) con un comunicato stampa. Di Maio aveva inserito nella lista degli obiettivi raggiunti con la legge di bilancio l’aumento della pensione di invalidità. “In realtà – si legge nella nota – oltre a non trovare traccia alcuna di questo aumento nella legge di bilancio appena approvata, l’affermazione non ha nessun riscontro nelle bozze del decreto che sta per approdare in Consiglio dei Ministri”.

“La pensione di cittadinanza – continua il comunicato – spetterà solo agli ultrasessantacinquenni che vivano da soli o con un coetaneo e a condizione che rientrino in limiti reddituali e patrimoniali assai stringenti. Quanto alle previsioni per il reddito di cittadinanza, non contemplano alcun aumento dei trattamenti assistenziali per le persone con disabilità: i loro nuclei familiari saranno trattati alla stessa stregua degli altri senza considerare, quindi, che la disabilità sia un fattore di impoverimento, di maggiore spesa, di ulteriore esclusione”.

FISH lancia l’allarme anche su un “altro sconcertante risvolto: nel computo del reddito da considerare quale limite di accesso al reddito di cittadinanza e per il calcolo del suo ammontare, vengono conteggiate anche le pensioni di invalidità, cecità, sordità, oltre alle pensioni sociali. Inoltre nessun coefficiente aggiuntivo viene previsto nel caso nel nucleo vi sia una persona non autosufficiente o con grave disabilità”.

“Ultima ma non ultima questione – conclude la nota – dai previsti Patti di inclusione e per il lavoro sono escluse le persone con disabilità e chi li assiste. Forse si preferisce comunque farle permanere in un ambito assistenziale anziché sfruttare questa occasione per favorire ciò che FISH richiede da sempre: la reale inclusione e le pari opportunità”.

Maddalena Tomassini

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