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FIRMATO IL DECRETO PER IL NUOVO PIANO REGIONALE DELLE LISTE D’ATTESA

Innovazione, trasparenza, accesso alle cure e partecipazione sono le caratteristiche principali del nuovo Piano regionale per il governo delle liste di attesa (Prgla) approvato con decreto regionale e presentato dall’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Il Decreto recepisce le indicazioni contenute nel Piano Nazionale di Governo delle Liste di attesa (Pngla) per il triennio 2019-2021 che dà indicazione affinché le Regioni predispongano i relativi piani regionali che dovranno essere messi in atto dalle Aziende Sanitarie che a loro volta predisporranno i piani attuativi aziendali. Il Prgla elaborato dalla Regione Lazio si articola su quattro punti fondamentali, volti a una migliore gestione e a un più puntuale controllo delle liste di attesa affinché tutti gli attori che partecipano alla filiera della cura abbiano un superiore livello qualitativo: dal paziente al professionista, procedendo attraverso tutti i passaggi di erogazione delle prestazioni medico-sanitarie.

“Per la Regione Lazio è un momento molto importante, la Sanità regionale sta sempre più ottenendo risultati performanti – dichiara l’assessore Alessio D’Amato -. Con il decreto sulle liste d’attesa abbiamo voluto disegnare un nuovo sistema di gestione improntato sulla trasparenza e sulla concertazione. Infatti, il Piano è il frutto di una interlocuzione avvenuta con tutti gli attori del sistema sanità. Abbiamo infatti recepito le osservazioni arrivate dai rappresentanti di Aziende sanitarie, Aziende ospedaliere, medici pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, sindacati, cliniche private accreditate e ordine dei medici per ottenere questo importante risultato. E un ringraziamento va anche alla commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio che ha contribuito con una risoluzione alla stesura del decreto”.

“Gli obiettivi che ci prefiggiamo con il Piano regionale per il governo delle liste di attesa sono diversi – prosegue D’Amato -. Il sistema di governance della sanità è molto complesso e per questo motivo tendiamo a una gestione mirata nei risultati e condivisa nella pianificazione degli scopi. Ciò a cui puntiamo – osserva D’Amato – è far lavorare meglio i professionisti, utilizzare al massimo le nuove tecnologie e avere un governo delle liste d’attesa trasparente e partecipativo”.

Ecco nel dettaglio su cosa dà indicazioni il Prgla. Separazione dei canali tra “primo accesso” per le prestazioni derivanti dal primo contatto tra il cittadino e il sistema sanitario (tipiche dei servizi di cure primarie dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta) e l’accesso successivo per le prestazioni che seguono la presa in carico del cittadino. Regolamentazione della libera professione intramoenia. Anche in questo caso il Prlga punta alla trasparenza, impegnando le aziende sanitarie a effettuare un monitoraggio sul rapporto tra l’attività libero professionale e l’attività istituzionale dei professionisti. Laddove ci si trovi in una situazione di sbilanciamento tra le due, le Aziende potranno provvedere anche alla sospensione dell’attività libero professionale, fatta salva l’esecuzione delle prestazioni già prenotate, a favore delle prestazioni da erogare in ambito pubblico.

Il nuovo sistema Recup punta a utilizzare al meglio le tecnologie per consentire un migliore dialogo tra paziente e struttura sanitaria e consente l’integrazione con i sistemi prenotazione specialistica ambulatoriale di altri erogatori privati, al fine di avere in tempo reale non solo disponibilità a prenotare le agende di questi ma tutta l’offerta da questi erogata in regime di convenzione con il servizio sanitario nazionale Integrazione delle strutture private accreditate. Le prenotazioni delle strutture pubbliche e anche quelle delle strutture private saranno totalmente visibili al Recup, sia per le prenotazioni relative al primo accesso che quelle per i controlli successivi, sia per l’attività erogata a carico del servizio sanitario regionale che in attività intramuraria (Alpi).

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