Religioni

DOMANI PAPA FRANCESCO CON I MALATI DI HUNGTINGTON

 

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Il Papa e la Santa Sede sperano che per i malati di Hungtington possa “cominciare una nuova era, quando finiranno il senso di vergogna e le
stigmatizzazioni che li circondano”Con queste parole il cardinale di New York, Thimothy Dolan, ha riassunto il senso dell’appuntamento di domattina tra il Papa e i malati di Hungtington, una malattia neurodegenerativa rara che registra in America Latina una incidenza preoccupante e superiore alle altre zone del mondo.

Le parole del card. Dolan sono contenute in una lettera di questi al cardinale Gianfranco Ravasi, che l’ha letta in sala stampa vaticana per presentare l’udienza di domani. Hanno partecipato alla presentazione Ignacio Munoz-Sanjuan, vicepresidente della CHDI Foundation, il portavoce mondiale dei malati di Hungtington, Charles Sabine, la senatrice italiana Elena Cattaneo, che studia la malattia da oltre venti anni nelsuo laboratorio alla Università  statale di Milano e alcune famiglie di malati: dal Venezuela Maria Ester, Fanklin e Yosbeli, tre fratelli che hanno il gene della malattia, Maria Prieto, moglie di un malato; dalla Colombia è  presente Dilia, mamma di nove figli tutti affetti dall’Huntington. I pazientidel Sud America, dove la malattia è più diffusa, incontreranno Papa Francesco domani per promuovere uno sforzo su scala mondiale per migliorare la situazione di coloro che soffrono di Huntington.

“Papa Francesco – ha spiegato il vicedirettore della sala stampa vaticana Paloma Ovejero – desidera che finalmente la realtà  di questa malattia sia conosciuta, e che ci sono delle speranze per le cure dei malati”. Il cardinale Ravasi, oltre a leggere il messaggio del cardinale Dolan ha spiegato che il Pontificio consiglio per la cultura si occupa del problema da un punto di vista di “conoscenza e vicinanza, non da un punto di vista tecnico, in particolare – ha detto – per quanto riguarda  le disabilità  nel linguaggio”. Ravasi ha poi ricordato che la attenzione della Santa Sede a questa malattia non è di oggi e che nel Duemila la Accademia delle scienze ha assegnato il premio “Pio XI”, suo riconoscimento più prestigioso, proprio a due studiosi inglesi dell’Hungtington.

All’udienza di domani con Papa Bergoglio parteciperanno centinaia di famiglie di malati di Huntington e oltre 30 organizzazioni di pazienti che provengono da oltre 20 Paesi. L’incontro segna la nascita di un movimento mondiale e nasce dalla situazione vissuta dalle famiglie Huntington del Sud America, dove l’incidenza della malattia è fino a 1000 volte superiore rispetto ad altre aree del mondo.

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