Religioni

DA FRANCESCO LA NUOVA COSTITUZIONE APOSTOLICA ‘VERITATIS GAUDIUM’ SUGLI ATENEI CATTOLICI

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Nel mutato contesto socio-culturale a livello planetario, caratterizzato da una crisi antropologica, sociale e ambientale, è urgente un rinnovamento  sapiente e coraggioso degli studi ecclesiastici, per una più incisiva  missione in questa nuova epoca della Storia”. Partendo da questa  premessa, Papa Francesco ha pubblicato la nuova costituzione  apostolica ’Veritatis Gaudium’, che riforma la precedente ’Sapientia  Christiana’ del 1979, sulle università cattoliche. “Gli studi ecclesiastici – sottolinea il Pontefice – non sono soltanto  chiamati a offrire luoghi e percorsi di formazione qualificata dei  presbiteri, delle persone di vita consacrata e dei laici impegnati, ma  costituiscono una sorta di provvidenziale laboratorio culturale per la  Chiesa”. Si tratta, spiega il Papa, di “attuare un radicale cambio di  paradigma, una coraggiosa rivoluzione culturale, in cui la rete  mondiale delle università e facoltà ecclesiastiche è chiamata a  portare il decisivo contributo del lievito, del sale e della luce del Vangelo di Cristo e della tradizione della Chiesa, sempre aperta a  nuovi scenari e a nuove proposte”.
Per Papa Francesco, “la filosofia e la teologia  permettono di acquisire le convinzioni che strutturano e fortificano  l’intelligenza e illuminano la volontà, ma – avverte – tutto questo è  fecondo solo se lo si fa con la mente aperta e in ginocchio. Il  teologo che si compiace del suo pensiero completo e concluso è un  mediocre; il buon teologo e filosofo ha un pensiero aperto, cioè  incompleto”. Il Pontefice indica in particolare quattro criteri di fondo per un  rinnovamento e un rilancio del contributo degli studi ecclesiastici a  una Chiesa in uscita, missionaria: “Anzitutto, criterio prioritario e  permanente è quello della contemplazione e della introduzione  spirituale, intellettuale ed esistenziale nel cuore del ’kerygma’,  cioè dell’annuncio del Vangelo. Un secondo criterio è quello del  dialogo a tutto campo con credenti e non credenti, non come mero  atteggiamento tattico ma come autentica cultura dell’incontro fra  tutte le autentiche e vitali culture”. Poi, “terzo fondamentale criterio è l’interdisciplinarietà e la  transdisciplinarietà, esercitate con sapienza e creatività, secondo il  principio vitale e intellettuale dell’unità del sapere, anche in  rapporto al frammentato e non di rado disintegrato panorama odierno  degli studi universitari e al pluralismo incerto, conflittuale o  relativistico delle convinzioni e opzioni culturali”. Infine, “ultimo  criterio è la necessità urgente di fare rete tra le diverse  istituzioni”.

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