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CHIUDE IL PARCO DI CENTOCELLE PER INQUINAMENTO DA METALLI PESANTI

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Si estende, per volontà della sindaca Virginia Raggi, l’area del Parco archeologico di Centocelle interdetta al pubblico perché inquinata, dopo che un’analisi condotta da Source International Onlus ha evidenziato il superamento dei valori di legge dei metalli pesanti in tutti e 8 i punti dove sono stati effettuati dei campionamenti. Lo studio effettuato nel giugno scorso, infatti, ha evidenziato nella parte più superficiale del suolo la presenza di metalli come antimonio, arsenico, berillio, piombo, rame, selenio, stagno, tallio, vanadio e zinco. In alcuni punti, i valori di questi metalli sforano non solo quelli fissati per le aree verdi ma si avvicinano anche a quelli stabiliti per le aree industriali. La sindaca Raggi ha così firmato ieri un’ordinanza che, oltre a confermare l’interdizione dell’area del canalone (quella interessata dall’incendio di rifiuti interrati nel gennaio 2017), ha esteso il divieto di accesso al pubblico alle aree intorno ai punti dove sono stati effettuati i campionamenti.

Secondo quanto riportato nello studio allegato all’ordinanza del Campidoglio, servono ulteriori analisi per capire l’origine di questi metalli, “la cui presenza potrebbe avere radici storiche legate all’uso di tale area negli anni passati, oppure al tipo di terreno che è stato utilizzato per trasformare l’area in una zona di verde urbano”. “Testimonianze dirette di abitanti della zona riportano come l’area sia sempre stata un area verde anche quando era una zona militare – si legge ancora – questo lascerebbe supporre che il suolo è lo stesso da molto tempo e che tali contaminanti siano quindi presenti da diversi anni. Inoltre, sarebbe importante analizzare la concentrazione di metalli pesanti nelle acque sotterranee della zona per capire la mobilità di tali elementi e come questi possano entrare nella catena trofica e arrecare danni alla popolazione locale. I metalli pesanti presenti nel suolo non sono particolarmente tossici al contatto, ma lo sono se ingeriti anche in piccole dosi. Pertanto qualora un bambino giocasse con il suolo e poi si mettesse le mani in bocca potrebbe assorbirli. Inoltre la polvere del suolo potrebbe depositarsi sul cibo nel caso l’area venisse utilizzata per dei picnic. La polvere potrebbe anche essere portata in casa da cani o altri animali domestici che vengono portati al parco”. Lo studio conclude sconsigliando l’uso ricreativo del parco.

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