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CHIESA, PAPA FRANCESCO: “QUANDO IL PECCATO SI TRASFORMA IN CORRUZIONE, NON SI TORNA PIU’ INDIETRO”

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“C’è un punto, c’è un momento, c’è un limite dal quale difficilmente si torna indietro: è quando il peccato si trasforma in corruzione“. E’ il monito che lancia Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata alla domus di Santa Marta in Vaticano, mettendo in guardia sulla necessità di “accorgersi quando siamo sulla strada scivolosa dal peccato alla corruzione e spiegando che “abitualmente, il peccatore se si pente torna indietro; il corrotto difficilmente, perché è chiuso in se stesso”.

Si domanda il Pontefice: “Cosa sento, io, quando al telegiornale vedo che è caduta una bomba su un ospedale e sono morti tanti bambini, tanta povera gente? Dico una preghiera e poi continuo a vivere come se niente fosse? O entra nel mio cuore? Se non fosse così – avverte – sarei in un cammino dal peccato alla corruzione”, perché “quando una persona vive nel suo ambiente chiuso, respira quell’aria propria dei suoi beni, della sua soddisfazione, della vanità, di sentirsi sicuro e si fida soltanto di se stesso, perde l’orientamento, perde la bussola e non sa dove sono i limiti“.

Il Papa sottolinea “la fecondità dell’uomo che confida nel Signore e la sterilità dell’uomo che confida in se stesso, nel potere e nelle ricchezze. Questa strada – ammonisce Francesco – è una strada pericolosa, è una strada scivolosa. Stiamo attenti”, avverte perché quando cose come la sofferenza e la povertà che ci stanno a fianco, nelle strade delle nostre città, “nel nostro cuore risuonano come normali, ci fanno dire ’ma sì, la vita è così… io mangio, bevo, poi per togliermi un po’ di senso di colpa do un offerta e vado avanti’, allora quella strada non va bene”.

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