Religioni

CENSIS: ROMA, 62% CATTOLICI VA A MESSA. PAPA FRANCESCO “PUNTO DI FORZA”

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A Roma il 62,2% dei cattolici va a messa, il 62,1% prega abitualmente, il 41,7% frequenta con regolarità i luoghi di culto, il 39,3% legge testi religiosi, il 23,2% fa pellegrinaggi, il 13,1% svolge regolarmente attività di volontariato in parrocchia. Il 77,9% dei romani cattolici considera oggi Papa Francesco il vero punto di forza del cattolicesimo. È quanto emerge dal quarto numero del diario “Roma verso il Giubileo” del Censis, che ha l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi nell’agenda cittadina in vista dell’Anno Santo.

Secondo l’Istituto, questi numeri “descrivono un tendenziale ritorno alla devozionalità popolare. Che trova spiegazione nella forza con cui l’attuale pontefice ha ridato vita alla dimensione popolare della fede e nella sottile paura collettiva per l’estremismo islamico, con il conseguente bisogno di ritrovare identità e protezione nella religione dei padri. E si spiega anche con il fatto che decenni di individualismo, indifferenza, egoismo, nichilismo, narcisismo hanno creato un vuoto di senso che ora spinge a ritrovarsi in una comunità riconosciuta”.

Il 40,4% dei romani cattolici, prosegue il Censis, “si dichiara credente praticante, il 35,7% credente non praticante, il 22,9% pratica saltuariamente. E tra i non cattolici solo il 38,9% si dichiara ateo convinto, mentre il 43% afferma di essere agnostico. Quasi tutti i genitori cattolici hanno battezzato i figli e la grande maggioranza (il 79,7%) considera il battesimo un sacramento fondamentale che coinvolge l’intera comunità parrocchiale. Ancora molto diffusa anche la prima comunione. Ma il 32,3% dei genitori cattolici registra nel tempo un abbandono della religione da parte dei figli. A questo punto diventa fondamentale una figura di guida morale forte e coinvolgente. Per quanto riguarda le attese nei confronti della Chiesa, i cattolici romani, si legge nello studio, “vorrebbero una Chiesa capace di comprendere i problemi dei giovani d’oggi (98,3%) e delle famiglie (97%), una Chiesa francescana, umile (93,7%)”, che “attribuisca alle donne un ruolo maggiore nell’organizzazione ecclesiastica (66,2%), che riconosca e accolga le coppie omosessuali, sebbene senza matrimonio né possibilità di adottare figli (64,3%)”. Oltre la metà (56,2%) pensa che i sacerdoti dovrebbero potersi sposare e avere i figli. Il 73,2% ritiene che il magistero della Chiesa dovrebbe prendere atto dei cambiamenti dei comportamenti sessuali e rivedere le sue posizioni facendo cadere gli ultimi tabù. (Agensir)

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