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AMATRICE, DOPO GLI IMPEGNI E LE PROMESSE DI CRIMI ORA SI ATTENDONO I FATTI

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Ieri abbiamo ricevuto, per la prima volta da quando si è insediato il nuovo Governo, in forma istituzionale-operativa, coloro che hanno il compito di ‘governare’ il post terremoto: l’onorevole Crimi (la parte politica-amministrativa), il professor Farabollini (la parte tecnica-operativa). Era ora. Da tempo vado dicendo che sono contrario a passerelle fini a se stesse, spesso utilizzate per il proprio tornaconto di visibilità o, peggio, per fini di campagna elettorale. Per questo anche questa volta mi sono imposto. Ho preteso un incontro istituzionale serio nel quale si potessero affrontare i problemi e ascoltare le esigenze. E ho avuto ragione”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Amatrice Filippo Palombini.
“In mattinata – prosegue Palombini – Crimi ha partecipato alla riunione tecnica sul Pass per rendersi conto dei problemi, il pomeriggio ha incontrato i Sindaci del cratere ristretto del Lazio (Amatrice, Accumoli e Cittareale) per sentire da loro le criticità di una ricostruzione che non decolla, e la sera ha incontrato i cittadini, per ascoltare le loro voci e esigenze e dare a loro le risposte che chiedono. Così si deve fare, e così si sarebbe dovuto fare anche prima. Nella riunione con i sindaci si sono affrontati molti temi tecnici e ho potuto costatare, come risulta dai comunicati successivi di Crimi, che si è impegnato su alcuni aspetti essenziali e oggi prioritari: accelerare le ordinanze relative per i villaggi di seconde case e la possibilità di utilizzo per gli stessi dei fondi stanziati nel decreto di luglio scorso, tema molto sentito nei comuni distrutti come i nostri che hanno ancora bisogno di alcuni anni per la completa ricostruzione; la differenziazione delle procedure tra i comuni differentemente danneggiati e la loro rappresentanza in cabina di regia; la necessità, per i Comuni distrutti, di intervenire direttamente nel ripristino dei servizi e delle strade, uscendo dalle pastoie di soggetti attuatori elefantiaci come Regione, Usr e Anas”. “Quest’ultimo lo ritengo un fatto essenziale perché consente ai Comuni di intervenire in tempi ragionevoli nel ripristino dei servizi delle frazioni, per il riutilizzo delle case agibili, il concreto avviamento della ricostruzione privata e il miglioramento della vita delle persone – conclude Palombini – Per ora però sono solo impegni e promesse. Magari questa volta non succede, ma altre volte le promesse non si sono tramutate in fatti. Ritengo pertanto che quanto detto ieri non sia ancora sufficiente per dire che non sarà necessaria la grande manifestazione a Roma indetta dai sindaci dei paesi del cratere. Giovedì ci riuniremo tutti, decideremo una linea comune, definiremo un documento condiviso nel quale faremo le nostre richieste, perché una volta per tutte si affronti il terremoto del centro Italia con norme snelle ed efficaci e si pensi in maniera costruttiva al rilancio socio-economico di questi territori. Se ci saranno ‘i fatti’, bene. Altrimenti tutti a Roma”.

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