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A ROMA IL FOCUS PER COMBATTERE LE “SETTE” A PARTIRE DALLA TUTELA DELLE VITTIME

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Cosa sono le sette abusanti, come riconoscerle e come affrontare il problema, partendo dall’approccio alle vittime. Di questo si è parlato stamane al convegno ‘La trappola delle sette’, organizzato dalla Polizia di Stato e dall’Associazione Papa Giovanni XXIII, e che ha visto la partecipazione anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Un tema, quello delle sette, che tutti gli ospiti hanno in vario modo definito complesso, perché molto sottile è il confine fra le libertà personale e ciò che rappresentano le sette abusanti. Fra l’altro, come ricordato dal Direttore Centrale Anticrimine, Vittorio Rizzi, “le sette si declinano in ogni modo e dunque differente è la ricaduta nelle condotte criminali messe in essere”. Con la squadra anti-sette, ha aggiunto, “rispondiamo con la formazione e rispondiamo con l’approccio alla vittima che è la nuova frontiera della criminologia”. Per il Direttore, dunque, quello delle sette “è un problema di cultura oltre che criminale: è un problema dei nostri tempi”. Concetto ribadito anche dal Ministro Salvini, secondo cui “alla base di problemi come droga, sette, abuso di alcool c’è una società che ha problemi alla base, come l’individualismo, l’egoismo, il consumismo e l’incapacità di accontentarsi”. Per questo “bisogna rimettere al centro la famiglia perché se non si riparte da lì…”. Dal canto suo, Don Aldo Bonaiuto ha voluto “ringraziare tutto il corpo della Polizia di Stato: grazie per l’attenzione che l’Anticrimine ha sul problema e nei confronti delle vittime. Voglio incoraggiare le Forze dell’Ordine perché possano continuare su questa strada”.

 

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