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A CENTOCELLE CHIUDE “L’ALVEARE” DA 5 ANNI AL FIANCO DEI BAMBINI E DELLE FAMIGLIE

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Chiude, dopo quasi 5 anni di attività l’Alveare – coworking con spazio baby in via Fontechiari 35, nel quartiere Centocelle, a Roma. Questa mattina, alla presenza delle tante realtà e famiglie che vivono la struttura, è avvenuta la riconsegna delle chiavi ai tecnici dell’ufficio Patrimonio del municipio V. “Gli spazi – si legge in un comunicato dell’associazione – sono stati concessi all’associazione di volontariato Città delle mamme nel 2014 dall’assessorato alle Periferie di Roma Capitale per lo svolgimento del progetto, patrocinato da comune e municipio, del coworking con spazio baby. La prima concessione, scaduta dopo 18 mesi, era stata prorogata dal municipio ‘fino a espletamento del bando'”. Bando che non è mai arrivato. “Ci sembra che la scelta avvenuta a fine gennaio di imporre la chiusura de L’Alveare e mettere bruscamente fine ai servizi in corso, a fronte di una concessione ritenuta non più valida, dando più importanza alle procedure, e non alla sostanza – spiegano ancora – sia una soluzione che non tiene conto del valore e del peso del progetto. E ignora le immediate conseguenze, ossia il danno recato a chi all’interno dell’Alveare lavora e trova, quotidianamente, una risposta alle proprie esigenze, grazie a un servizio innovativo che non ha eguali nell’intero territorio cittadino. Inoltre ci sembra che non tenga in dovuta considerazione nemmeno il servizio di manutenzione e guardiania garantito al bene pubblico nel corso di questi anni, mettendone – con la chiusura – a rischio l’incolumità”. L’Alveare è stato dunque per il territorio “un luogo di riferimento per centinaia di persone fornendo una soluzione al problema della conciliazione famiglia-lavoro, offrendo un luogo di lavoro a lavoratrici e lavoratori atipici, ospitando attività di formazione e ricreative, organizzando workshop e seminari dedicati al mondo del lavoro e della comunicazione, ospitando tre progetti completamente gratuiti per l’utenza, finanziati attraverso bandi regionali. E’ stato un punto di incontro per genitori, famiglie e persone del quartiere, ha lavorato in rete con altre associazioni del territorio, ha stretto partenariati con le principali università capitoline, ha collaborato con altri coworking romani e nazionali ed è stato case study per decine di ricerche universitarie”.

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