Fatti di Roma

LA SCUOLA E L’EDUCAZIONE DIGITALE PER I PIU’ GIOVANI

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La Commissione del ministero dell’Istruzione, che sta approfondendo la questione dell’utilizzo da parte dei giovani degli strumenti digitali, non ha tanto l’obiettivo di “promuovere l’insegnamento attraverso l’utilizzo dei dispositivi mobili, responsabilita’ che resta in capo alle autonome scelte didattiche delle singole scuole, ma favorire l’acquisizione di strumenti culturali e pedagogici per insegnare alle e agli adolescenti di oggi che usano quotidianamente i device. Stiamo terminando il lavoro con la produzione di un documento finale equilibrato e di supporto alle scuole”” e a dirlo è proprio la ministra dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, Valeria Fedeli, in un intervento pubblicato da Avvenire.

In realta’ quello che piu’ sta a cuore al ministero e’ soprattutto l’accompagnamento all’uso di questi strumenti: “I ‘nativi digitali’ hanno necessita’ di conoscere ed essere educati agli ambienti digitali, analogamente a quanto avviene per coloro che usano una lingua ‘per nascita’”. In altri termini “avere a che fare con ‘nativi digitali’ non puo’ e non deve deresponsabilizzare gli adulti dai propri compiti educativi. Non e’ compito del ministero o della scuola – conclude Valeria Fedeli – decidere se i device sono bene o male, ma lo e’ insegnare ad usarli nel modo piu’ utile e corretto. Per permettere ad ogni bambina e ad ogni bambino di avere esperienze sicure, libere e consapevoli, contrastando in modo positivo e attivo, non con divieti ma proprio con l’educazione, ogni tipo di dipendenza, anche dagli strumenti tecnologici”.

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