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SOCIALE, MORTA CLOCHARD ROMANA MOLTE RICHIESTE DI AIUTO PER I SENZATETTO

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Il gelo che si è abbattuto su tutta l’Italia non ha risparmiato nemmeno Roma causando molti disagi e rendendo la vita ancora più difficile ai senzatetto. Sono più di 3.000 le persone senza fissa dimora nella capitale che vivono sotto i ponti , per le strade e nei rifugi improvvisati in tutta la città.

Molte le associazioni, parrocchie e perfino le stazioni della metropolitana, che si sono mobilizzate per affrontare questa emergenza portando coperte, indumenti, pasti caldi, ospitando ed assistendo in tutti i modi i senzatetto.

L’ultima vittima di questa ondata di freddo è stata una clochard romana di 53 anni, che stata trovata morta nella tarda serata di giovedì sera in via Santa Petronilla (zona Eur-Tor Marancia) in una roulotte che aveva adibito come rifugio di fortuna.

La donna sarebbe morta per cause naturali legate alle basse temperature di ieri e dei giorni scorsi, ma si attendono i risultati dall’autopsia che avverrà nell’obitorio di Tor Vergata.

Per questa emergenza molte associazioni fanno affidamento sulla solidarietà dei cittadini chiedendo a tutti un aiuto nella raccolta di indumenti e coperte per i senzatetto, ma puntano il dito contro le istituzione e la loro insolutezza in casi di necessità come questi.

Anche la Comunità di Sant’Egidio, da sabato 7 gennaio ha aperto la chiesa di San Calisto in Trastevere per dare riparo notturno alle persone di strada che non hanno altro rifugio, sino a quando permarranno le basse temperature.

Una soluzione per questi senzatetto si potrebbe trovare, magari destinando caserme o edifici istituzionali in disuso o abbandonati per adibirli a punti di ritrovo e assistenza, ma alle volte le cose più semplici sono anche le più difficili.

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