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ROMA SUD-EST, URGENTE UN NUOVO PIANO VIARIO

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La zona Sud-Est di Roma Capitale è molto popolosa (oltre 850.000 abitanti nei Municipi V, VI e VII), trafficatissima con elevato flusso veicolare, alto inquinamento acustico ed ambientale dai funi delle automobili, alta intensità di pendolarismo con area prenestina Casilina extraurbana e con area dei Castelli Romani. Il fenomeno dell’ abusivismo edilizio degli ultimi decenni (quasi sempre di necessità) è pesante e l’ area è ricchissima di importanti vestigia archeologiche ben poco sfruttate turisticamente ed economicamente perché spesso interrate o in condizioni di degrado. Inoltre, la zona Sudest ha una alta demografia giovanile, ridotta età media, altissimi tassi di immigrazione straniera e reddito pro-capite nettamente ridotto rispetto alle altre aree di Roma: ne deriva la presenza di degrado sociale, culturale, economico ed alti tassi di delinquenza spesso associativa dedita a reati contro il patrimonio, allo spaccio degli stupefacenti, alla estorsione ed ai giochi d’ azzardo illegali.

Questa zona è anche attraversata da importantissime consolari romane (Casilina, Prenestina, Collatina, Anagnina e Tuscolana) e dal nevralgico asse autostradale Roma Napoli che purtroppo ha ancora solo due corsi di marcia almeno fino alla bretella autostradale di San Cesareo Valmontone: è presente inoltre, dal punto di vista della mobilità anche l’ importante asse ferroviario Roma Cassino Vairano, letteralmente presa d’ assalto dai pendolari romani ma molto degradata per infrastrutture vecchie e carrozze obsolete.

A complicare le cose la presenza dell nodo aeroportuale di Ciampino con  i tantissimi voli low-cost ed il suo trafficato snodo ferroviario che porta ai Castelli Romani ma anche a Napoli via Velletri – Formia.

Il problema nella zona Sudest di Roma è la viabilita’ cronicamente deficitaria delle vie consolari (casilina, prenestina, collatina, tuscolana, anagnina), purtroppo solo minimamente alleviata dalla apertura e completamento della linea metropolitana C. Parallelamente deficitarie perché assai vetuste (inizio secolo scorso a volte )  ed arretrate tecnologicamente, sono le corrispondenti infrastrutture ed i sottoservizi legati alla viabilità  e con essa le infrastrutture/sottostrutture ad essa legate (acqua fogne elettricità telefono gas, ADSL internet, ecc): il sistema viario e delle infrastrutture non è più in grado da almeno venti anni di sopportare tutta la popolazione in forte crescita della zona Sudest di Roma che cresce almeno di 20.000 abitanti ogni anno (per non parlare degli innumerevoli insediamenti irregolari e non censiti o censibili. Solo il VI Municipio, il più critico, raggiunge i 310.000 abitanti !!.

In una parola il quadrante Sudest di Roma è in piena emergenza ed oltre ad essere un vero e proprio laboratorio sociale per la sua forte demografia giovanile e la presenza di elevatissimi tassi di presenza straniera regolare ed irregolare, esso soffre di una mobilità degradata che ne penalizza e soffoca il suo sviluppo anche sociale ed economico e produttivo, contribuendo pertanto anche indirettamente ad alimentarne i focolai di criminalità e devianza.

C’è la necessità urgente di un pluriennale programmato grande intervento infrastrutturale sull’ asse viario Casilino/Prenestino/Tuscolano, volto a realizzare a partire dalla intersezione della Via Casilina con il Grande Raccordo Anulare o nella sua prossimità una sorta di grande tunnel di alcuni chilometri (sul modello della Galleria Giovanni XXIII di Roma Nord) nell’ area Giardinetti – Torbellamonaca – Grotteceloni Villaverde – Borghesiana – Fontana Candida – Finocchio fino ad arrivare finalmente a PANTANO, dove si potrebbe prevedere il raccordo con la Via Prenestina Nuova e Vecchia. Sulla Via Tuscolana, invece, l’ intervento di riqualificazione meno invasivo (tunnel con sottopassi, rotatorie e piazze) dovrebbe arrivare dal Grande Raccordo Anulare fino alla intersezione di Via di Tor Vergata prima che la strada tuscolana cominci a salire in direzione di Frascati.

Sulla Via Prenestina ancora l’ intervento viario di riqualificazione dovrebbe essere più invasivo e dovrebbe comprendere tunnel e sottopassi che interessino Villaggio Prenestino e Monfortani che siano riservati al traffico pendolare di attraversamento, lasciando il traffico di superficie (molto ridotto) al solo traffico locale con una sorta di ZTL extraurbana.

Si potrebbe creare preventivamente e prioritariamente sin da ora  un procedimento di coinvolgimento della popolazione del territorio del tipo bottom-up cioè mediante l’ accordo con i comitati di quartiere, le onlus, le associazioni di cittadini e la stampa locale.

(Fotografia da www.newnotizie.it)

Franco Russo

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