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ROMA: DOMANI LA NOSTRA CITTA’ SARA’ DI NUOVO LA CAPITALE DEGLI SCIOPERI

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Domani la Capitale si fermerà: uffici anagrafici, asili nido e scuole dell’infanzia, polizia locale e tutti gli uffici amministrativi saranno chiusi per lo sciopero dei 24.000 dipendenti capitolini che scenderanno in piazza contro l’incapacità di governo del Sindaco, il quale non solo non ha rispettato le promesse elettorali ma vorrebbe anche penalizzare il personale sopprimendo l’indennità di salario accessorio. Tale indennità equivarrebbe ad una decurtazione dai 200 ai 300 euro mensili dal già magro salario degli impiegati comunali.

Alcuni amministrativi intervistati ci hanno spiegato che agli stipendi al di sotto dei 25.000 euro verrebbero sottratti 1 euro al giorno per l’utilizzo delle apparecchiature informatiche, 1 euro l’ora di indennità sportello nell’orario di pubblico e 2 euro per gli uffici anagrafici… tagli ridicolmente inutili a fronte dei compensi di Dirigenti ed Avvocatura (che superano di gran lunga quello del primo cittadino) e che certo non servirebbero a risollevare il deficit di bilancio, ma incidono molto sulla vita delle famiglie dei lavoratori.

“Il salario accessorio è servito in questi anni a pagare prestazioni e flessibilità del personale, consentendo di mantenere inalterato il livello dei servizi pubblici, nonostante l’aumento della complessità dei bisogni di milioni di persone che ogni giorno vivono, lavorano o visitano la città” dicono i Sindacati.

E’ un dato di fatto che Roma da oltre un anno sia piombata nel caos: strade interrotte, spazzatura ovunque, viabilità modificata senza una logica, tagli ai servizi sociali.  Altrettanto inoppugnabile come ormai si viva in uno stato di continua emergenza a causa di grandi eventi, aumento di popolazione e mobilità inadeguata, con un calo del personale di circa 10.000 unità negli ultimi 8 anni, imprigionato peraltro da turn over bloccato e assenza di riorganizzazione dei servizi, soprattutto polizia locale e servizi educativi.

La parola d’ordine è “Uniti”, forse per la prima volta nella storia della Capitale, in nome di quel “rispetto” e di quella “dignità” di cui ogni lavoratore dovrebbe godere.

In tutti i Municipi le attività si fermeranno ed inevitabilmente ci sarà una diretta ripercussione sui servizi essenziali per la cittadinanza, ma la responsabilità non sarà certo degli scioperanti, come vorrebbero far credere da Palazzo Senatorio.

A fronte di questa situazione il vicesindaco Nieri non ha saputo che appellarsi alla ragionevolezza dei lavoratori, quella ragionevolezza che la Giunta Capitolina non ha e non ha avuto in un anno e passa di governo della Capitale, e dunque domani verrà messa davanti al fatto compiuto: “Game over, insert coin to continue” titolano i volantini dei sindacati …il salario è un diritto e una città vivibile anche.

 

Daniela Pieri

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