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REGIONE LAZIO, CORTE DI APPELLO E PSICOLOGI INSIEME CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

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Siglato un protocollo d’intesa per la realizzazione di un sistema integrato di protezione delle persone vittime di reato vulnerabili e in condizione di particolare vulnerabilità. Il protocollo è stato firmato, presso il Centro Maree, in Via Monte delle Capre, dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma, Giovanni Salvi, e dal presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, Nicola Piccinini. Come spiegato nel corso della presentazione, Il protocollo ha come obiettivo principale la promozione di iniziative condivise finalizzate all’assistenza, alla protezione e all’ascolto, anche in forma protetta, delle vittime di violenza di genere e, in ogni caso, di quelle che versano in condizioni di particolare vulnerabilità, che si rivolgono alla giustizia, alle forze dell’ordine o ai servizi territoriali ed ai centri antiviolenza, al fine di prevenire il rischio di vittimizzazione secondaria. “Vogliamo che vi sia sul territorio una diffusione di pratiche nate da esperienze diverse. – ha detto il Procuratore Giovanni Salvi – Abbiamo trovato un equilibrio che ci permetterà di lavorare bene. C’è ancora tanta strada da fare. Io vedo crescere anche nelle nostre forze dell’ordine una capacità e professionalità nel rapporto con le vittime che prima non c’era”. A quanto reso noto, “con questa iniziativa – ha spiegato la Regione Lazio – continua l’azione forte e incisiva al fianco delle donne vittime di violenza di genere e dei più piccoli, che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità. Grazie alla collaborazione delle Asl, degli psicologi del Lazio e della Procura generale, sarà possibile fornire e implementare il sostegno a tutte le persone offese da ogni forma di vessazione e violenza”. La Regione Lazio ha chiarito, inoltre, che vuole evitare che “le persone che denunciano abusi e violenze nelle loro relazioni intime, familiari e sociali, siano vittime due volte: del fatto subìto, di morbose passioni dell’opinione pubblica e dell’emarginazione, quando non delle minacce e di nuovi abusi, da parte delle persone denunciate e del loro mondo”. Con questo protocollo Regione, Procura e Ordine degli psicologi concorrono a promuovere un sistema integrato per attenuare durante l’intero iter giudiziario questi rischi. I principali attori delle iniziative previste dal protocollo sono gli operatori e le operatrici dei servizi socio-territoriali, dei centri antiviolenza e delle case rifugio, delle forze dell’ordine, degli enti del privato sociale nonché degli uffici giudiziari della Regione Lazio. In occasione della sigla del protocollo è stato spiegato che i soggetti firmatari si fanno promotori di azioni rivolte alle vittime di violenza mirate a garantire un ascolto competente, una prima accoglienza, informazioni utili e un accompagnamento verso altri servizi territoriali, enti o professionisti deputati alla presa in carico delle vittime a livello legale, sanitario, psico-sociale, nonché a fornire supporto, anche di tipo logistico, alla protezione delle vittime nel corso del procedimento penale. Con questo protocollo, la Regione ha ribadito che “le parti si impegnano a svolgere attività di monitoraggio costante delle iniziative e di sensibilizzazione sul territorio, attraverso seminari di studio, convegni, incontri tematici, e a promuovere percorsi di formazione integrata rivolti ai principali referenti della rete socio-sanitaria, giudiziaria, scolastica e del privato sociale, per migliorare l’accesso alla giustizia da parte delle vittime, in particolare dei minori, e garantire la loro protezione in ogni fase del processo. Al protocollo sarà data massima diffusione per consentire l’adesione delle associazioni e delle organizzazioni della società civile impegnate sui temi trattati”.

(Foto da www.restoalsud.it)

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