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RAGGI: 3,8 MLN DALLA UE PER SUPERARE I PRIMI DUE CAMPI ROM E PATTO CON LE FAMIGLIE

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Il piano per il superamento dei campi Rom nella Capitale partirà dalle aree di La Barbuta e La Monachina. Vedrà un primo impegno di 3,8 milioni di fondi europei, destinati a tale scopo, e che verranno investiti su una progettualità di tre anni, il ritiro di tutti i bandi coinvolti in Mafia Capitale, la sottoscrizione di un patto di responsabilità con le famiglie che vivono nei campi. E quattro elementi chiave alla base del percorso a lungo termine che punta all’uscita delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti dai campi: scolarizzazione, occupazione, salute, abitazione.
Sono questi i punti cardine del piano per il superamento dei campi Rom presentato questa mattina dalla sindaca di Roma Virginia Raggi e dall’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale di Roma, Laura Baldassarre.
“Si tratta di 3,8 milioni di fondi europei, su una progettualità di 3 anni che verrà monitorata passo dopo passo – ha spiegato Baldassarre – Per i primi due campi c’è sia un accompagnamento all’abitare, uno strumento ulteriore per facilitare le famiglie che vogliono abbandonare i campi, sia un sostegno specifico per l’occupazione che durerà due anni, al termine dei quali i campi chiuderanno”.
Le azioni e gli interventi che saranno avviate subito, con i 3,8 milioni di euro già disponibili sul bilancio 2017, nei villaggi La Barbuta (che conta 656 persone organizzate in circa 100 nuclei familiari) e La Monachina (con 115 persone organizzate in circa 30 nuclei familiari).
Le misure di accompagnamento alle famiglie rom, sinti e camminanti in condizioni di fragilità per l’uscita dai campi, sono temporanee e gli interventi saranno finanziati con le risorse disponibili su fondi strutturali e di investimenti europei. A tali misure saranno ammessi i rom, sinti e camminanti, cittadini italiani e stranieri, che vivono nei campi della solidarietà di Roma Capitale e che si sono registrate nell’ultimo censimento della Polizia Locale svolto a gennaio-febbraio 2017.
“L’ultimo censimento svolto in questo senso risale al 1996-1997 e questo è indicativo di come veniva affrontato il tema negli anni passati – ha spiegato Raggi – Inoltre stiamo firmano i protocolli con l’agenzia delle entrate e la Guardia di Finanza per effettuare dei controlli patrimoniali”.
Per ciascuna persona verrà preventivamente definito un piano individuale di intervento, accompagnato dalla sottoscrizione del Patti di responsabilità con Roma Capitale da parte del capofamiglia, in base al quale chi non lo rispetterà perderà il diritto a fruire delle misure previste dal piano. Il Patto definisce infatti competenze, diritti e doveri dei sottoscrittori, nonché il coinvolgimento attivo nello sviluppo dei percorsi d’inclusione sociale, trasparenza delle procedure e legalità dei comportamenti.
“Il cuore di questo piano è rappresentato da un patto di responsabilità che l’amministrazione stringe con ogni persona che abita nei campi, in cui saranno chiariti bene i diritti e i doveri. Un patto per superare i campi, per aderire a progetti di scolarizzazione, di lavoro, che prevedono l’inclusione – ha sottolineato la sindaca – Una collaborazione con le famiglie che preveda diritti e doveri. Quindi non ci sarà più discriminazione su base etnica ma su base volontaria si inizia un percorso di inclusione che consentirà di superare questo scempio che sono i campi Rom. Per che oltre al livello umanitaria, condizioni degradate di vita, sono anche un enorme spreco di fondi pubblici. Tra l’altro per la supervisione e l’attuazione e del piano sarà rafforzato l’ufficio Rom, firmerò l’ordinanza nei prossimi giorni”.

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