Angolo della Salute

PASSI IN AVANTI PER I NON FUMATORI NELLA LOTTA AL TUMORE AI POLMONI

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Passi avanti nella lotta al tumore del polmone dei ’non fumatori’: si tratta del tipo non a piccole cellule (NSCLC) avanzato con espressione del gene ALK, molto aggressivo, e presente in particolare nei giovani e non fumatori.

Lo studio di fase III Alex, presentato al Congresso dell’American Society of clinical oncology (Asco) che si apre oggi, dimostra infatti l’efficacia della nuova molecola alectimib contro questo tipo di neoplasia in stadio avanzato: come trattamento di prima linea riduce significativamente il rischio di progressione della malattia o morte, portando a 34,8 mesi il periodo di sopravvivenza, un valore triplicato rispetto alla terapia standard di riferimento. Il tumore del polmone resta ancora oggi uno dei tumori più difficili che gli oncologi si trovano ad affrontare, responsabile ogni anno di oltre 1,6 milioni di decessi nel mondo.

Sono risultati “molto importanti perchè dimostrano come il farmaco permetta di tenere sotto controllo la malattia per oltre 30 mesi, offrendo ai pazienti una soluzione più efficace e tollerabile, e allo stesso tempo consenta di superare l’approccio più comune di somministrazione sequenziale di farmaci biologici. In questo modo alectinib apre nuovi orizzonti per i pazienti candidandosi a diventare un trattamento di prima linea”, afferma Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Passi avanti, di cui si discute al congresso Asco, anche sul fronte dell’immunoterapia, mirata a risvegliare il sistema immunitario contro il tumore: diversi studi presentati mostrano le potenzialità dell’anticorpo monoclonale atezolizumab, oggi indicato per il trattamento di pazienti affetti dal NSCLC localmente avanzato o metastatico e precedentemente sottoposti a chemioterapia, che potrebbe ottenere in futuro anche l’indicazione di trattamento di prima linea in aggiunta alla chemioterapia. Verranno inoltre presentati all’ASCO i risultati degli studi IMPower150 e IMPower 131. Il primo valuta atezolizumab in combinazione, e con la chemioterapia, in pazienti non trattati precedentemente: positivi i tassi di sopravvivenza complessiva pari a 19.2 mesi rispetto ai 14.7 della terapia standard.

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