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PAPA: LA VITA NON È UN CARNEVALE, MA LO SPIRITO SANTO CI RINNOVA 

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“La tristezza non è un atteggiamento cristiano”: così Papa Francesco nell’omelia alla Messa mattutina a Casa Santa Marta. Anche se la vita “non è un carnevale”, e ci sono tante difficoltà, è possibile superarle e andare sempre avanti ma, dice, ci vuole il dialogo quotidiano con lo Spirito Santo. Lo riferisce Vatican News.

Ma come si fa a non essere tristi? “Contro la tristezza – ha detto il Papa – nella preghiera abbiamo domandato al Signore che mantenga in noi la rinnovata giovinezza dello spirito”. È qui entra in campo lo Spirito Santo perché è Lui che fa che ci sia in noi quella giovinezza che ci rinnova sempre. Un santo diceva: un santo triste è un triste santo. Così, ha proseguito il Papa, “un cristiano triste è un triste cristiano: non va”. È “lo Spirito Santo colui che ci fa capaci di portare le croci”, e “rinnova tutto”.

“Lo Spirito Santo – dice – è quello che ci accompagna nella vita, che ci sostiene”. Il cristiano sempre è giovane: sempre. E quando incomincia a invecchiare il cuore del cristiano, incomincia a diminuire la sua vocazione di cristiano. O sei giovane di cuore, di anima o non sei pienamente cristiano. “Questa è la giovinezza – ha spiegato. Una giovinezza che ti fa guardare sempre la speranza: questo, avanti! Ma per avere questa giovinezza ci vuole un dialogo quotidiano con lo Spirito Santo, che è sempre accanto a noi. È il grande dono che ci ha lasciato Gesù: questo supporto, che ti fa andare avanti”.

E anche se siamo dei peccatori, lo Spirito ci aiuta a pentirci e ci fa guardare avanti: “Parla con lo Spirito – ha osservato il Papa -: lui ti darà il sostegno e ti ridarà la giovinezza”. Il peccato invece invecchia: “Invecchia l’anima, invecchia tutto”. E ha sottolineato ancora: “Mai questa tristezza pagana”. Nella vita ci sono dei momenti difficili ma in questi momenti “si sente che lo Spirito ci aiuta ad andare avanti (…) e a superare le difficoltà. Anche il martirio”.

E il Papa ha concluso: “Chiediamo al Signore di non perdere questa rinnovata giovinezza, di non essere cristiani in pensione che hanno perso la gioia e non si lasciano portare avanti… Il cristiano non va mai in pensione; il cristiano vive, vive perché è giovane – quando è vero cristiano”.

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