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PAPA: IL NATALE NON È UN RASSICURANTE TEPORE, MA IL BRIVIDO DIVINO CHE SCUOTE LA STORIA

papa natale


Il Natale non è un “rassicurante tepore” ma “il brivido divino che scuote la storia”, e in questa occasione non bisogna mondanizzare la festa, mettendo da parte il festeggiato, ma aiutare i poveri, perché così è venuto al mondo Dio. È l’appello che Papa Francesco questa mattina ha rivolto ai presenti all’Udienza Generale dedicata al Natale. A riportare le sue parole è Vatican News.

“Non mondanizziamo il Natale! Non mettiamo da parte di Festeggiato”, ha detto il Pontefice. “Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero. Lasciamoci sorprendere da Gesù in questo Natale”. Ed è proprio sulla sorpresa che Francesco incentra il proprio catechismo, ricordando come questa abbia colto Maria – da vergine a madre – e Giuseppe – “chiamato a essere padre di un figlio senza generarlo”. La notte di Natale giunge la sorpresa più grade: “l’Altissimo è un piccolo bimbo. La Parola divina è un infante, che letteralmente significa ‘incapace di parlare’. Così la parola divina divenne incapace di parlare”.

“Ad accogliere il Salvatore non ci sono le autorità del tempo – sottolinea il Papa – o del posto o gli ambasciatori: no, sono dei semplici pastori che, sorpresi dagli angeli mentre lavoravano di notte, accorrono senza indugio. Chi se lo sarebbe aspettato? Natale è celebrare l’inedito di Dio, o meglio, un Dio inedito, che ribalta le nostre logiche e le nostre attese”. Per questo, il vero senso del Natale “è accogliere in terra le sorprese del Cielo. Non si può vivere ‘terra terra’, quando il Cielo ha portato le sue novità nel mondo”. Con il primo Natale inizia un’epoca nuova, “dove la vita non si programma, ma si dona; dove non si vive più per sé, in base ai propri gusti, ma per Dio; e con Dio, perché da Natale Dio è il Dio-con-noi”.

“Vivere il Natale è lasciarsi scuotere dalla sua sorprendente novità. Il Natale di Gesù non offre rassicuranti tepori da caminetto, ma il brivido divino che scuote la storia. Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul “mio tempo”, di Dio sul mio io”. Per Papa Francesco vivere il Natale “è fare come Gesù, venuto per noi bisognosi, e scendere verso chi ha bisogno di noi”, e come Maria e Giusappe che si sono fidati di Dio, seguendo la sua volontà e non i loro piani. Il Pontefice continua incoraggiando a evitare il frastuono e le corse delle feste, “ma stare in silenzio davanti al presepe: questo è l’invito, per Natale. Prenditi un po’ di tempo, vai davanti al presepe e stai in silenzio. E sentirai, vedrai la sorpresa”.

“Sarà Natale se, come Giuseppe, daremo spazio al silenzio; se, come Maria, diremo “eccomi” a Dio; se, come Gesù, saremo vicini a chi è solo; se, come i pastori, usciremo dai nostri recinti per stare con Gesù. Sarà Natale, se troveremo la luce nella povera grotta di Betlemme. Non sarà Natale se cercheremo i bagliori luccicanti del mondo, se ci riempiremo di regali, pranzi e cene ma non aiuteremo almeno un povero, che assomiglia a Dio, perché a Natale Dio è venuto povero”. In conclusione, il Pontefice ha augurato “un Natale ricco delle sorprese di Gesù! Potranno sembrare sorprese scomode, ma sono i gusti di Dio. Se li sposeremo, faremo a noi stessi una splendida sorpresa. Lasciamoci sorprendere da Gesù in questo Natale”.

(Foto: Vatican News)

Maddalena Tomassini

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