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PAPA FRANCESCO: I POVERI SONO I NUOVI SCHIAVI 

Pope Francis hugs a sick or disabled person at the end of his general audience in St. Peter's Square at the Vatican, Wednesday, Nov. 20, 2013. At the end of the general audience Pope Francis dedicates a few minutes greeting sick or disabled people. (AP Photo/Gregorio Borgia)


I poveri sono “i nuovi schiavi” e tra loro ci sono in prima fila i migranti “strumentalizzati per uso politico”. Il Papa lancia un nuovo appello per gli ultimi della terra anche perché, consentendoci l’incontro con Dio che in loro si identifica, sono per tutti una via di salvezza. Sono i punti centrali del Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri che si terrà domenica 17 novembre.

Per l’occasione il pontefice pranzerà con 1500 persone meno abbienti nell’Aula Paolo VI, in Vaticano, mentre altri 1500 saranno ospiti in strutture romane che hanno risposto all’appello del Papa. Per tutta la settimana precedente riaprirà a San Pietro il presidio sanitario con visite e controlli gratuiti. Sono state 3mila le persone che lo scorso anno si sono rivolte all’ambulatorio mobile per analisi o visite specialistiche.

Quest’anno, il 9 novembre, si terrà anche un concerto “per i poveri e con i poveri”, ha annunciato il Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, mons. Rino Fisichella. A portare in Vaticano la sua musica sarà il maestro Nicola Piovani.

“Dobbiamo elencare molte forme di nuove schiavitù a cui sono sottoposti milioni di uomini, donne, giovani e bambini”, sottolinea il Papa nel Messaggio. “Come dimenticare – chiede il pontefice – i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, spesso strumentalizzati per uso politico, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza? E tante persone senzatetto ed emarginate che si aggirano per le strade delle nostre città?”

“Ai poveri non si perdona neppure la loro povertà”, fa notare ancora Bergoglio aggiungendo: “Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo, per trovare qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi! Diventati loro stessi parte di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo”.

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