Religioni

PAPA: CRISTO È IL PIÙ POTENTE LIEVITO DI FRATERNITÀ

La speranza del mondo “è Cristo, e il suo Vangelo è il più potente lievito di fraternità, di libertà, di giustizia e di pace per tutti i popoli”. Così Papa Francesco nell’udienza generale incentrata sul suo viaggio apostolico in Mozambico, Madagascar e Maurizio, conclusosi ieri sera.

“Con la mia visita, sulle orme di santi evangelizzatori, ho cercato di portare questo lievito alle popolazioni mozambicane, malgasce e mauriziane”, ha detto il Pontefice che ha aggiunto: “Ringrazio Dio che mi ha concesso di compiere questo itinerario come pellegrino di pace e di speranza”. Francesco ha anche espresso “gratitudine” alle rispettive autorità degli Stati africani, come pure agli Episcopati.

Dopo aver ricordato l’incontro in Mozambico con vescovi, sacerdoti e persone consacrate, nella Cattedrale di Maputo e la visita alla struttura sanitaria di Zimpeto, gestita dalla Comunità di Sant’Egidio, Papa Francesco ha ricordato la messa, culmine della sua visita in Mozambico. Messa “celebrata sotto la pioggia – ha detto il Pontefice –. ma tutti erano felici, i canti, le musiche… non importava la pioggia”.

Francesco ha poi illustrato la seconda tappa del suo viaggio: il Madagascar, “Paese ricco di bellezze e risorse naturali, ma segnato da tanta povertà”. Possa il popolo malgascio “superare le avversità e costruire un futuro di sviluppo coniugando il rispetto dell’ambiente e la giustizia sociale”, ha auspicato il Papa che ha continuato: “Come segno profetico in questa direzione, ho visitato la ’Città dell’amicizia’ – Akamasoa, fondata da un missionario, padre Pedro Opeka: là si cerca di unire lavoro, dignità, cura dei piu’ poveri, istruzione per i bambini. Tutto animato dal Vangelo. Ad Akamasoa, presso la cava di granito, ho elevato a Dio la Preghiera per i lavoratori”. Ha ricordato inoltre l’incontro con le monache contemplative, i vescovi del Paese, la veglia con i giovani “ricca di testimonianze, di canti e di danze”, la messa domenicale celebrata nel grande Campo diocesano di Soamandrakizay alla periferia di Antananarivo, alla quale ha partecipato un milione di fedeli e l’incontro con il clero, all’Istituto Saint-Michel.

Terzo paese toccato dal Pontefice, nel suo 31esimo viaggio apostolico, la Repubblica di Mauritius: “Nota meta turistica, ma che ho scelto – ha detto – come luogo di integrazione tra diverse etnie e culture”. “Per loro è una cosa naturale…”, ha detto a braccio raccontando che, tornando in Episcopio, ha ricevuto un “mazzo di fiori bellissimo e grandissimo”, inviato dall’imam, “in segno di fratellanza”. A Port Louis si è celebrata la messa presso il Monumento di Maria Regina della Pace, in memoria del Beato Jacques-Désiré Laval, detto “apostolo dell’unità mauriziana”.

“Cari fratelli e sorelle – ha concluso il Papa -, rendiamo grazie a Dio e chiediamogli che i semi gettati in questo viaggio apostolico portino frutti abbondanti per i popoli di Mozambico, Madagascar e Mauritius”. 

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