Fatti di Roma

OMICIDIO VARANI, VALLINI: DILAGA CULTURA NULLA, TUTTI CHIAMATI A RESPONSABILITÀ

Vallini


Il cardinale Agostino Vallini, vicario del Santo Padre per la diocesi di Roma, in una nota esprime «dolore e preoccupazione di fronte al brutale omicidio di un giovane avvenuto pochi giorni fa in un quartiere romano. Fatti così crudeli – afferma il cardinale – rappresentano un segnale allarmante, non nuovo, anche se sconcertante per le modalità efferate e per l’assenza di un movente, ridotto alla curiosità del vedere “l’effetto” della morte ma a danno degli altri. Inoltre, la constatazione che anche la droga e l’alcol figurino tra i protagonisti della vicenda – continua il cardinale Vallini – dimostra quanto sia ormai offuscata la cultura della vita e il rispetto per se stessi e per gli altri. C’è al fondo la fatica di individuare un senso autentico per la propria vita, un male di vivere che si manifesta in un individualismo potente e a volte prepotente, un profondo narcisismo, un consumismo esasperato, la ricerca di un sesso sfrenato, l’idea che tutto sia possibile perché è l’individuo stesso a definire i confini stessi del bene e del male, la negazione di ogni speranza».

«Di fronte all’umiliazione della vita umana e alla profonda violazione inferta alla dignità dell’uomo – sottolinea il cardinale vicario – la comunità cristiana non può restare indifferente, ma direi che tutti sono chiamati ad un sussulto di responsabilità: le istituzioni, le agenzie educative, i mezzi di comunicazione. C’è un “di più” da mettere in gioco nel proprio impegno di ogni giorno sul terreno dell’educazione delle nuove generazioni, in una corale azione che veda impegnati la Chiesa, le famiglie, la scuola e ogni uomo e donna di buona volontà».

«L’educazione alla “vita buona” – per usare un’espressione che i vescovi italiani hanno coniato per gli Orientamenti pastorali del decennio – non è una questione che interessi solo la Chiesa. Ma, come la realtà ci dimostra, un terreno comune per chiunque coltivi la passione per l’uomo. Restare inerti significherebbe assecondare la deriva di una cultura del nulla che manifesta sempre più i suoi segnali di morte».

«Invertire la rotta si può, si deve, sostenendo i genitori nel cammino dell’educazione. La Chiesa di Roma ne avverte la grande responsabilità, e non mancherà di tenere alta l’attenzione sui temi educativi, anche in questo Anno giubilare. Educare a una “vita buona” è una speciale opera di misericordia. A questo tema il nostro settimanale diocesano Roma Sette dedicherà domenica prossima una ulteriore riflessione».

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