Fatti di Roma

OGGI LA SECONDA GIORNATA DELLA “CAROVANA DELLA PREVENZIONE”

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Seconda giornata per il nuovo progetto ‘Carovana della Prevenzione’, ideato congiuntamente dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli e dalla Susan G. Komen Italia in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carli, per offrire due giornate interamente dedicate alla tutela della salute, con una particolare attenzione alle donne”.

“Seconda giornata oggi, dunque, durante la quale studentesse, professoresse e personale amministrativo dell’Ateneo – prosegue la nota – avranno a disposizione tre unità mobili di prevenzione, che eseguiranno esami per la diagnosi precoce dei tumori del seno e ginecologici, consulenze specialistiche e percorsi personalizzati utili all’adozione di stili di vita più corretti. Sono state oltre 130 le iscritte alla Carovana di Komen Italia organizzata all’interno delle sedi Luiss, tra il Campus di Viale Romania e la nuova struttura della Business School in Villa Blanc.
I due partner, accomunati dalla volontà di promuovere la prevenzione e l’adozione di stili di vita sani e sostenibili, lanceranno una serie di iniziative rivolte al territorio per sensibilizzare le giovani generazioni e favorire l’idea del ben-essere come bene comune, la cui tutela è sia un diritto che un dovere, verso sé stessi e verso la collettività”. “Una intensa collaborazione quella con Komen Italia della quale siamo contenti e convinti” ha dichiarato il Direttore Generale della Luiss Guido Carli Giovanni Lo Storto, che ha aggiunto: “Perché il punto centrale è volersi bene e concentrarsi sul tema della prevenzione e della cura di sé e degli altri, anche attraverso un nuovo approccio formativo non più lungo tutta la vita, ma largo, fatto di esperienze dirette, reali, che aiutino i nostri ragazzi a sviluppare una maggiore consapevolezza.”
Il Professore Matteo Giuliano Caroli ha parlato delle iniziative dell’Università a sostegno della crescita e dell’inserimento professionale delle donne: “Nell’ambito della Luiss Business School – ha dichiarato – abbiamo lanciato a fine 2015 il progetto GROW Generating Real Opportunities for Women, che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo personale e professionale delle donne, attivando meccanismi di accelerazione nel percorso di carriera, insieme a manager e imprenditrici. Vogliamo distinguere e caratterizzare la nostra Università per un approccio sostenibile, non vogliamo avere studenti macchine da guerra. Nella società di oggi e di domani serviranno persone che sapranno stare con altri e che sapranno condividere e mettere la propria eccellenza per portare avanti una squadra.”
“Per il lancio della partnership alla LUISS hanno preso parte alla tavola rotonda diverse personalità, moderate dalla scrittrice Catena Fiorello, – si legge ancora nella nota – che hanno affrontato il tema della prevenzione e della lotta al tumore del seno, su diversi campi a partire dall’alimentazione”.
Stefano Magno, Chirurgo Senologico Centro Integrato di Senologia della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli: “I tumori del seno sono una malattia sempre più frequente, ma oggi si guarisce sempre di più. La genetica influenza tra il 5 e il 10%, ma c’è una parte che attiene alle scelte dell’individuo, o addirittura dei genitori, perché c’è un impatto epigenetico. Questa parte è rappresentata dalla prevenzione. Aumentare la consapevolezza di quanto una sana alimentazione e attività fisica regolare cambino la storia di questa malattia è fondamentale. La curva di incidenza, anche nei confronti degli uomini, è in costante ascesa. La dieta sana non è una dieta restrittiva. Secondo il World Cancer Research Fund una vera dieta è varia, inclusiva, prevalentemente integrale e prevalentemente vegetale. Questo non significa eliminare completamente le proteine animali, anzi questa scelta potrebbe rivelarsi dannosa. La migliore scelta è la dieta mediterranea. Torniamo a mangiare come mangiavano i nostri nonni: una dieta ricca di fibre – cereali integrali, verdure, legumi – escludendo alimenti “vuoti” che forniscono calorie senza dare nutrimento, come le bevande zuccherate.”
Paolo Del Bene, Direttore Sportivo Associazione Sportiva LUISS: “In Italia si fa poca attività fisica, specialmente nelle scuole. La LUISS è stata la prima università d’Italia ad avere una squadra di basket e a dare borse di studio. Il corretto stile di vita è molto importante per la prevenzione. 30 minuti di attività fisica al giorno regalano al corpo una serie di benefici: migliore ossigenazione, riduzione del rischio di sviluppo di malattie cardiache e anche di alcuni tumori, come quello del colon e del seno. Lo sport ha anche effetti benefici sull’umore: combatte la depressione e aumenta la concentrazione e l’attenzione” e ha aggiunto “L’inattività fisica è considerata il quarto fattore di morte nel mondo”. Esercizio come medicina, quindi? “Sì. A patto che sia svolta in maniera corretta. Per essere sicuri che l’esercizio produca modificazioni anatomiche e benefiche bisogna controllare che la frequenza cardiaca resti nella fascia allenante e di sicurezza per il cuore, ossia tra il 70 e l’85% della frequenza cardiaca massima teorica che bene non superare spesso”.
Alberto Petrucci, professore Ordinario di Economia Politica alla LUISS ha affrontato i fattori che hanno condotto a un aumento in molti paesi OCSE della speranza di vita, facendo registrare un aumento di 10 anni in media. “L’analisi empirica condotta dall’Ocse nel 2017 ha dimostrato che la speranza di vita dipende da molteplici fattori quali: il reddito pro capite, il livello di istruzione, gli stili di vita, le abitudini alimentari, l’inquinamento atmosferico e la spesa sanitaria, che negli ultimi due decenni ha determinato, nei paesi Ocse, un incremento di 42,4 mesi della speranza di vita.” Il professor Petrucci ha aggiunto che “Da questa analisi appare chiaro che i rilevanti miglioramenti nella speranza di vita possono essere ottenuti in seguito ad azioni coordinate del Ministero della Salute, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Quest’anno celebriamo i quarant’anni del Sistema Sanitario Nazionale, che è l’elemento fondamentale del nostro Paese e che ci ha permesso di raggiungere risultati molto importanti nonostante le differenze territoriali. Credo che la chiave di successo del nostro SSN sia la salute come diritto, e non la salute come ‘bene’.”
In sala anche le esperienze delle donne in rosa, donne che hanno combattuto contro il tumore al seno. Come Barbara Saba, Direttore Generale Fondazione Johnson&Johnson, che ha raccontato della sua personale esperienza con il tumore del seno. “È una malattia democratica che non guarda in faccia nessuno, ma per molte persone rappresenta anche un momento per tirare fuori delle risorse. Sono diventata direttore generale di una fondazione anche dopo aver avuto il tumore e questo mi ha dato la possibilità di sostenere dei progetti e aiutare coloro che incontrano difficoltà nella vita”.
Così la pensa che Arianna Stabile, donna in rosa, che ha subito una mastectomia. “Non cancellerei nulla della mia storia. Il tumore al seno è stata per me un’esperienza formativa perché durante la malattia ho conosciuto persone che mi hanno cambiato la vita: mi hanno insegnato a essere felice, ho scoperto in me una forza che non pensavo di avere e mi hanno insegnato a tradurre le mie paure in energia positiva. Una energia utile per me e per gli altri. Sono diventata volontaria Komen, mi sono laureata, mi sono sposata. Quando fai i conti con una malattia, vivi con una consapevolezza maggiore.”
Ha chiuso la tavola rotonda il Professore Riccardo Masetti, Presidente di Susan G. Komen Italia e Direttore Generale del Centro Integrato di Senologia Fondazione Policlinico universitario A. Gemelli. “Il 28 maggio 2000 è stata organizzata a Roma la prima Race For The Cure. Oggi, quella romana è la più grande manifestazione sportiva di solidarietà nel mondo. La Race ha prodotto un cambiamento nel modo in cui le donne affrontano la malattia, rendendole ambasciatrici della prevenzione. Per questo abbiamo l’obiettivo di portarla anche in altre città oltre a Roma, Bologna e Brescia. Il prossimo anno la Race arriverà anche a Matera, Cagliari e altre città e, piano piano, in tutta Italia. È fondamentale mettere al centro non solo la prevenzione dei tumori del seno, ma la salute complessiva della donna. Quest’anno alla Race For The Cure di Roma saranno presenti 16 ambulatori per consulti specialistici e 16 sale di approfondimento diagnostico. Per incoraggiare gli stili di vita sani, ci saranno laboratori di benessere psicologico, laboratori di sana alimentazione”. Cultura della salute, quindi, che si collega alla cultura. “Abbiamo avviato una partnership con l’accademia di Santa Cecilia e dell’Accademia di Belle Arti di Roma, il MiBACT darà la possibilità a chi si iscriverà alla Race di visitare gratuitamente, insieme a un accompagnatore, i musei di quella città. Inoltre, una Partnership Matera Basilicata 2019, dove il 29 settembre si svolgerà la Prima Race in contemporanea in diverse città. La mission della Komen arriva anche all’interno del campus LUISS per parlare di prevenzione e stili di vita sani con giornate di promozione della salute femminile, e attività di formazione e di sensibilizzazione che vedranno gli studenti promotori di campagne di raccolta fondi per l’Associazione, oltre a iniziative di volontariato in Italia e in Africa.” Durante la giornata è stata presentata anche una seconda tappa della collaborazione tra l’università intitolata a Guido Carli e Komen Italia, la costituzione di una squadra LUISS che correrà la Race for the Cure: le iscrizioni saranno raccolte sia nelle due giornate lancio, sia in occasione della Iulia Run, la maratona di 7,5 km organizzata dall’Ateneo insieme al Liceo Giulio Cesare che si terrà domenica 22 aprile tra le sedi della LUISS. I primi 100 classificati alla Iulia Run rappresenteranno l’Ateneo alla Race Komen.
Inoltre, tutti gli studenti regolarmente iscritti per l’anno accademico 2017/2018 alla LUISS Guido Carli, sia ai Corsi di Laurea che ai Dottorati e ai Corsi Post-Laurea, potranno partecipare al Concorso di Fotografia CARE-RACE: le opere selezionate saranno premiate con l’esposizione in occasione della Race for the Cure. I vincitori saranno proclamati durante una delle giornate.

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