Dal Campidoglio

NUOVO REGOLAMENTO PER I DIPENDENTI CAPITOLINI SULL’USO DI PC E SMARTPHONE

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Nuove disposizioni in arrivo sull’utilizzo dei dispositivi informatici fissi e mobili in Campidoglio. Dopo il primo regolamento, approvato nel 1997, che disciplinava l’utilizzo delle utenze telefoniche e telematiche per gli uffici comunali, Roma Capitale si è decisa a “fare l’aggiornamento”.

La giunta capitolina ha approvato infatti, con delibera del 13 febbraio 2019, il nuovo “Regolamento per l’assegnazione e l’utilizzo delle dotazioni informatiche di lavoro e dei servizi di telefonia mobile”. L’intervento si è reso necessario, come recita la stessa delibera, per far fronte alla “progressiva diffusione delle nuove tecnologie informatiche, in particolare l’accesso alle reti informatiche e telematiche, internet e posta elettronica”.

Il nuovo regolamento, si legge nella delibera approvata dalla giunta Raggi, è ispirato al Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2017-2019 che prevede che “la connettività Internet della Pa deve essere finalizzata a garantire accesso alla rete internet a tutti i dipendenti della Pa, indipendentemente dal ruolo o dai compiti assegnati e senza limiti di tempo o orari. Secondo il piano triennale, infatti, internet oggi deve essere considerato a tutti gli effetti uno strumento di lavoro indispensabile ed efficace per svolgere ogni tipo di attività: dal trovare numeri di telefono, all’identificare persone e relazioni tra queste persone, riferimenti di un concorso o normativi, documentazione tecnica, strumenti di produttività (traduzioni, orari nel mondo, ecc.), servizi di emergenza o notizie di ogni tipo. Lo stesso piano triennale prevede che la Pa deve garantire l’accesso non solo agli strumenti e alle applicazioni, ma – previa analisi delle necessità organizzative in relazione agli obiettivi da raggiungere – a tutti i contenuti e gli strumenti che internet mette a disposizione, inclusi strumenti per la condivisione di file e contenuti, social network, nonché siti come forum, chat o altri strumenti di comunicazione”.

Ed è proprio in materia di accesso alla rete che il nuovo regolamento contiene le principali novità. Fra queste quella relativa alla navigazione, che sarà “consentita solo per fini istituzionali e di servizio, salvo situazioni personali di natura emergenziale”. In particolare, si legge che l’accesso a internet non è consentito per “visione di siti non pertinenti aventi contenuti illeciti e/o pornografici che possono creare un danno, anche d’immagine, all’amministrazione”, oltre che per scopi di profitto e per il download di software senza autorizzazione. Inoltre, gli impiegati saranno dotati di credenziali (nome utente e password), non cedibili a terzi e di cui saranno unicamente responsabili. E ancora, le nuove disposizioni riguardano l’utilizzo di apparecchi di memoria portatili (pen drive, hard disk rimovibili ecc.), e l’utilizzo della posta elettronica.

La nuova disciplina regola anche l’uso dei cellulari in dotazione, che dovranno essere utilizzati in maniera “strettamente pertinente alla propria attività lavorativa o carica istituzionale”. Inoltre, poiché “l’uso privato dell’utenza mobile costituisce danno patrimoniale per l’amministrazione”, lo stesso sarà consentito solo “in caso di preventiva attivazione del sistema di dual billing (fatturazione separata con addebito dei relativi costi direttamente al titolare dell’utenza”). Regole aggiornate che rispondono alle tecnologie che cambiano: basti pensare che il vecchio regolamento del 1997, che fra le altre cose disponeva la sostituzione delle vecchie centrali telefoniche con nuove centrali di proprietà del Comune, disponeva ancora l’assegnazione di apparati Teledrin, oltre ai primi cellulari. L’attuazione del nuovo regolamento (che abroga il precedente), compresa l’assegnazione e la gestione delle dotazioni, sia standard sia aggiuntive, sarà affidata al dipartimento Trasformazione digitale. L’inosservanza delle disposizioni, da parte degli amministratori capitolini, centrali o territoriali, potrà comportare “il configurarsi di profili di responsabilità perseguibili in sede civile, penale e amministrativo-contabile”.

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