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L’ALLARME DELLA CAMERA DI COMMERCIO, “ROMA A RISCHIO IMPOVERIMENTO”

Ottavo e ultimo Osservatorio realizzato dalla Camera di commercio di Roma. L’analisi è incentrata sull’impatto del Covid-19 sul tessuto imprenditoriale locale cercando di cogliere il sentiment degli imprenditori e identificando le misure che meglio si sono prestate a contenere il danno economico subito dalle imprese e studiare strategie utili per il rilancio. Quasi un’impresa su tre pensa che ci sarà una maggiore propensione a utilizzare le tecnologie digitali. Gli impatti principali, su Roma, saranno la riduzione degli esercizi commerciali e un generale impoverimento della città. Aumento dei costi legato alle misure di sicurezza e mercato di riferimento in contrazione i principali cambiamenti che colpiranno la propria azienda. Il 60,6 per cento delle imprese pensa che uno dei grandi cambiamenti generati dalla crisi sarà il forte aumento del debito pubblico e dei conseguenti problemi di sostenibilità del debito. Il 59,7 per cento delle imprese ritiene che ci sarà una forte caduta dei consumi e della domanda di prodotti. Il 28,3 per cento delle imprese prevede che ci sarà una maggiore propensione a utilizzare tecnologie digitali. Solo il 6 per cento pensa che ci sarà, come conseguenza della crisi, una maggiore facilità di accesso al credito e il 4,9 per cento che ci sarà una maggiore solidarietà europea.

Per quanto riguarda i principali cambiamenti generati dalla crisi nell’economia romana: per il 57,5 per cento delle imprese il principale cambiamento sarà la riduzione degli esercizi commerciali, il 50,9 per cento pensa anche che ci sarà un generale impoverimento della città. Il 30,5 per cento delle imprese si aspetta una riduzione permanente dei flussi turistici. Il 21,2 per cento delle imprese ritiene che ci sarà un maggior utilizzo di piattaforme digitali. Solo un’impresa su sei prevede che ci sarà un recupero di interesse per i piccoli negozi di quartiere. Tra i cambiamenti principali generati dall’emergenza sanitaria, che impatteranno sulla propria azienda, la metà delle imprese indica un mercato più ristretto rispetto a quello pre-crisi, il 44,7 per cento lamenta anche maggiori costi per rispettare le nuove misure di sicurezza. Per un’impresa su tre ci sarà una diversa organizzazione del lavoro con un maggiore utilizzo di piattaforme digitali. Il 22,6 per cento delle aziende indica una riduzione della clientela per rispettare le norme di distanziamento e il 20 per cento delle imprese pensa che non ci saranno cambiamenti significativi. L’indagine è stata condotta tra il 20 e il 27 maggio 2020. Le imprese del campione hanno nel 67 per cento dei casi la sede nel comune di Roma e per il 33 per cento dei casi nel resto della provincia di Roma. L’84,6 per cento delle imprese ha tra 0 e 9 dipendenti, il 12,6 per cento ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8 per cento delle imprese ha oltre 50 dipendenti. Dal punto di vista socioeconomico, con riferimento all’economia italiana, il 60 per cento delle imprese considera la caduta dei consumi e il forte aumento del debito pubblico tra i principali cambiamenti generati dall’emergenza sanitaria.

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