INFANZIA: OCCORRE COSTRUIRE UNA CITTÀ’ A MISURA DI BAMBINO
In occasione dell’anniversario della Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo (1989) si è svolto presso la sala conferenze di piazza Montecitorio il Convegno Internazionale “ Educare attraverso il gioco” organizzato dall’Associazione Giovanna d’Arco Onlus che da anni è impegnata nella tutela dei diritti del minore e nella lotta alla pedofilia.
L’evento moderato da Nico Perrone, direttore dell’Agenzia Dire e incardinato sulla tematica del diritto al gioco, ha avuto come madrina l’attrice Chiara Ricci che ha portato il suo contributo ”da mamma di una bimba di 4 anni coinvolta in prima persona e sensibile a tutte le problematiche educative.”
Il dibattito sull’importanza del gioco come determinante fattore di crescita del minore è stato sviluppato in termini scientifici, etici e pedagogici dagli specialisti presenti e si è particolarmente animato con l’arrivo dei bambini delle classi 4 e 5 elementare della scuola di via dell’Archeologia (Tor Bellamonaca) che hanno partecipato attivamente soprattutto quando, stimolati al dibattito, si sono improvvisati intervistatori degli esperti.. un modo “giocoso” di entrare in contatto con l’universo adulto.
Il dott. M.Palermo, psichiatra italoamericano dell’Università del Mariland, ha parlato della correlazione tra videogiochi ed aggressività nella fascia di età tra gli 11 ed i 17 anni, presentando recenti studi che hanno verificato come la lunga esposizione a video violenti riduca addirittura la capacità di riconoscere le differenti espressioni facciali, in special modo la cosiddetta “happy face”.
La dott.ssa Covato, direttore del Museo della Didattica dell’Università Romatre ha sottolineato come fino al 1700 non venisse percepita l’infanzia e soltanto con Rousseau si sia cominciato a “ricercare nel bambino il piccolo uomo” e a rendere il minore soggetto partecipe e non più oggetto, ma come in alcune parti del mondo ancora molto ci sia da fare in proposito, soprattutto per le bambine (vedi la storia di Malala).
La dott.ssa Baldassare, dell’Ufficio dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha parlato del gioco e della sua importanza come schema che si ripete per tutta la vita, e dunque di come sia importante permettere ai bambini uno spazio libero di azione per esprimersi fisicamente e idealmente.
Rosalinda Corbi di Harambee Africa International e Anne Devreux, dell’area solidarietà internazionale ONG Don Gnocchi, hanno mostrato video sulla scolarizzazione dei bambini africani e sui progetti educativi in corso, sostenuti dalle organizzazioni di appartenenza.
Infine Don Gaetano Saracino, parroco della Chiesa SS.Redentore “ un prete di periferia”, come si è definito, con grande calore umano e sensibilità è riuscito a toccare temi scottanti come quelli delle baby cubiste di qualche anno fa e delle recentissime baby prostitute, evidenziando come non si sia mai creata una vera rete di supporto per i minori né vera prevenzione ma soltanto spot mediatici a seguito di eventi clamorosi: è necessario invece un impegno costante con le famiglie e la creazione di situazioni di aggregazione sana per i ragazzi.
L’avvocato Maria Pia Capozza, presidente della Giovanna d’Arco Onlus, ha chiuso il convegno ricordando il progetto “ 9 punti per un mondo a misura di bambini e giovani: idee e proposte per una nuova politica su infanzia e gioventù” ideato dalla sua Associazione con l’intento di aprire un tavolo di confronto con gli organismi politici nazionali ed internazionali per promuovere tutti quei processi educativi che possano portare ad un adeguato equilibrio psicofisico dei minori .
Ancora una volta l’associazionismo si muove con prontezza e determinazione ma ha necessità del sostegno delle Istituzioni che garantiscano fondi ed una sinergia costante a tutela del futuro dei ragazzi e dunque del mondo prossimo venturo.
Daniela Pieri