Fatti di Roma

IL MEGLIO IN EDICOLA DI MERCOLEDÌ 28 GENNAIO 2015

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corriere della sera

Cantieri, tecnologia, eccellenze Così rinasce il nuovo Policlinico (Monica Ricci Sargentini)

«Oggi è una giornata importante perché erano almeno quindici anni che si aspettava questo intervento, per una struttura molto deteriorata e la follia è che i soldi c’erano». Sono le parole pronunciate dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti durante la presentazione del progetto di ristrutturazione del Policlinico Umberto I di Roma che lui stesso ha definito una «piccola grande rivoluzione».

L’importo complessivo che lo Stato e la Regione Lazio, insieme al contributo di alcuni privati, hanno stanziato per il progetto è di 241.879.844 euro. Il restyling riguarderà 17 su 39 edifici, tra cui il Dea, il blocco operatorio, le terapie intensive e circa 728 posti letto sui 1.235 complessivi. Verranno messi a norma i fabbricati storici come Clinica medica 1 e 2, Otorino, Dermatologia, Oculistica, Radiologia centrale, i laboratori d’analisi e la camera mortuaria.

[…] Stop dunque ai trasferimenti interni in ambulanza. Sarà realizzato un blocco centralizzato di camere operatorie, nascerà una nuova farmacia, una radiologia centralizzata e nuovi collegamenti ipogei, oltre a un rifacimento radicale dell’impiantistica, ormai fatiscente. In totale l’intervento riguarderà 80 mila metri quadri su 200 mila.

«Nel 1903, l’Umberto I era il punto di riferimento del sistema sanitario nazionale, ma, in 110 anni, non ha subito nessun programma di mantenimento importante, arrivando dunque alla situazione attuale» ha spiegato il direttore generale Domenico Alessio. L’amarezza per il tempo perso non viene nascosta. «Da 15 anni erano disponibili i fondi e non si è fatto nulla — ha detto Alessio — Abbiamo dovuto subire anche l’onta dei sequestri preventivi, una situazione intollerabile anche per un fatto di dignità dei malati». […]

L’ambizione è che possa «tornare a essere un’eccellenza nella rete regionale e nazionale» come si è augurato il subcommissario alla sanità Giovanni Bissoni. Riguardo ai tempi, ora il progetto dovrà passare al nucleo di valutazione del Ministero della Salute. Poi si aprirà la conferenza dei servizi, e saranno bandite le gare d’appalto. Si ipotizzano tre-cinque anni a partire dall’effettivo inizio dei lavori. Anche se l’ingegnere Remigio Tecchia ha fatto sapere che, più probabilmente, per vedere i primi lavori ci vorranno circa due anni. Dieci per l’opera completa. «Mi auguro ci possa essere un’apertura di qualche cantiere già entro il 2015» è l’auspicio di Alessio. […]

Messaggero

Unioni civili, scontri e insulti nell’Aula Il voto slitta a oggi (Simone Canettieri)

In Consiglio c’è stato lo sprint della maggioranza, e quindi anche la baruffa tra le opposte tifoserie. Alla fine la seduta dell’Aula Giulio Cesare si è aggiornata a questa mattina: ultimi trenta emendamenti, poi il voto sul registro delle unioni civili, pallino del sindaco Ignazio Marino, portato avanti anche ieri da Imma Battaglia (Sel). […] un po’ perché il sindaco non era presente per altri impegni, un po’ perché il numero legale poteva saltare, causa morsi allo stomaco dei consiglieri, si è deciso di sospendere i lavori per riprenderli questa mattina alle 10.

Un modo per stemperare anche il clima in Campidoglio. Diventato rovente, con le guerre di religione tra favorevoli e contrari. Tra la famiglia è una sola e giù le mani – «Maschio e femmina li creò», uno dei cartelli con ispirazione alla Genesi quasi brandito dai ragazzi di FdI – e i favorevoli al riconoscimento di un diritto che varrà pure zero in termini legali, serve una legge dello Stato, ma per la Capitale d’Italia ha di sicuro un forte valore simbolico. «Di parità», come hanno reclamato a più riprese gli attivisti delle associazioni gay arrivate in Campidoglio. Salutate in piazza da uno striscione omofobo: «La vostra cultura è contro natura».

In questo contesto, non poteva che scattare il parapiglia in aula e fuori. L’acme c’è stato quando alcuni giovani manifestanti di Fratelli d’Italia hanno scavalcato la transenna che divide gli spettatori dai consiglieri per cercare di esporre uno striscione con la scritta «Difendi la famiglia». Intervento vigoroso dei vigili e quindi spintoni, cori, fischi, urla («fascisti, fascisti»). […] Il forzista Dario Rossin ha usato il dito medio per stigmatizzare, con leggerezza da educanda, le posizioni pro registro di un’anziana. Fabrizio Ghera (FdI) si è messo a sventolare il cartello pro-famiglia, Lavinia Mennuni (Ncd) si è esercitata in una gara di acuti (in romanesco). Al leghista Marco Pomarici, invece, il compito del radicale: discutere e presentare tutti gli emendamenti per addormentare la situazione. […] Oggi si riprende, per il registro sembra fatta. E andrà a far compagnia alle trascrizioni delle nozze gay, ora bloccate dalla Prefettura e sulle quali il Tar si esprimerà il prossimo 12 febbraio.

Repubblica

“Dà ordini dal carcere” e scatta il sequestro per le lettere di Buzzi (Federica Angeli)

Continuava a dare ordini dal carcere di Nuoro, dove è detenuto per associazione a delinquere di stampo mafioso, Salvatore Buzzi, il re delle cooperative sociali che, insieme a Massimo Carminati, si è infilato in ogni appalto della città con la complicità di politici, imprenditori e amministratori delegati. E, secondo i pubblici ministeri Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, le disposizioni per portare avanti l’attività dell’organizzazione avvenivano attraverso lettere spedite dalla sua cella in cui vive recluso dallo scorso 3 dicembre.

Una corrispondenza che avrebbe portato gli inquirenti della procura di Roma ad acquisire, nel corso di alcune perquisizioni, documentazione, ritenuta di un grande interesse investigativo, e che potrebbe riguardare diverse gare d’appalto.

Ad essere visitate dai carabinieri sono state le sedi delle cooperative Abc e Consorzio Nazionale servizi (dove sarebbero stati acquisiti documenti relativi a gare d’appalto), le abitazioni di alcuni responsabili e la casa della compagna di Buzzi, Alessandra Garrone. Proprio gli appalti ottenuti dal re delle coop negli ultimi anni sono diventati snodo fondamentale nell’intera inchiesta al punto che i giudici del Tribunale del Riesame, nel confermare il carcere a Buzzi con l’aggravante mafiosa, scrivono nelle loro motivazioni che «Buzzi rappresenta una minaccia per le istituzioni». «Pericoloso per la società a tutti i livelli », «la sua capacità di infiltrazione — scrivono i giudici — nel settore politico-imprenditoriale- economico attraverso la complicità di Carminati, del quale sfrutta la pregressa fama criminale e utilizzando la corruzione dei pubblici funzionari è palese e costituisce una concreta minaccia per le istituzioni »[…]

Intanto, il consigliere regionale dem Eugenio Patanè, autosospesosi dal Partito democratico, uno dei personaggi del “mondo di sopra” coinvolti nell’inchiesta, nel corso di un’intervista a SkyTg24, ripete di non avere mai preso soldi da Buzzi e di averlo visto solo una volta. «Cifre troppo basse per parlare di boss», ha così commentato Patanè, accusato di turbativa d’asta, sul ruolo di Salvatore Buzzi. «Mi pare strano che Buzzi assurga a capomafia — ha aggiunto —. Poteva essere il capo delle cooperative sociali, poteva avere tante relazioni. Ma ti pare che questo diventa improvvisamente il capomafia per un fatturato al Comune di Roma di 43 milioni di euro, quando il bilancio del Comune di Roma è di 10 miliardi? ». […]

Di diverso avviso sul ruolo dell’organizzazione di Carminati il gestore di una cooperativa sociale che avrebbe seduto regolarmente al tavolo con Buzzi e che viene intervistato, sempre nel corso della trasmissione di Sky, in forma anonima: «Con Mafia Capitale non hanno scoperto ancora niente, e soprattutto non hanno tirato fuori i nomi dei politici coinvolti».

Tempo

«Le parrocchie siano isole di misericordia» (Andrea Acali)

Papa Francesco lancia la sua personalissima sfida alla «globalizzazione dell’indifferenza» e chiede a ogni cristiano di impegnarsi in questa «battaglia» nel prossimo periodo di Quaresima che inizierà il 18 febbraio con il mercoledì delle Ceneri in preparazione alla Pasqua.

Ieri è stato reso noto il messaggio del Pontefice per il periodo quaresimale, durante il quale, dal 22 al 27 febbraio, svolgerà i consueti esercizi spirituali insieme alla Curia romana ad Ariccia, come lo scorso anno.

«Quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono – avverte il Papa – Allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. Si tratta di un disagio che, come cristiani, dobbiamo affrontare».

Secondo Francesco, «il popolo di Dio ha perciò bisogno di rinnovamento, per non diventare indifferente e per non chiudersi in se stesso». […] Poi il Papa invita a chiedersi se la parrocchia è «un corpo che conosce e si prende cura dei suoi membri più deboli, poveri e piccoli? O ci rifugiamo in un amore universale che si impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiusa? Quanto desidero – afferma Francesco – che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!».

Infine, il Papa si rivolge ai singoli fedeli e li invita a «pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste. Non trascuriamo la forza della preghiera di tanti! L’iniziativa 24 ore per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a livello diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessità della preghiera». Ma anche ad «aiutare con gesti di carità, raggiungendo sia i vicini che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma concreto». […]

La S. Sede ha anche annunciato le prossime visite di Francesco in due parrocchie romane, sempre in periferia: domenica 8 febbraio andrà a S. Michele Arcangelo a Pietralata, un mese dopo a S. Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca.

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È nella normalità di Pioli il vero segreto della Lazio (Stefano Cieri)

E adesso chiamatelo «Piolesson». Così, magari, avrà tutta la risonanza mediatica che merita. Sì, perché a forza di trovare l’uomo simbolo di questa Lazio-rivelazione (in principio era Candreva, poi è apparso Djordjevic, quindi è esploso Anderson) forse non si è capito che il segreto di questa squadra è proprio l’allenatore. […] Nel nostro calcio, che promuove in fretta tecnici acerbi e considera la gavetta nelle serie minori una «diminutio» anziché un arricchimento, l’allenatore emiliano ci ha messo un po’ a trovare la piazza giusta in cui esprimere tutto il suo potenziale.

Dicevano che era l’allenatore della Via Emilia, perché (Chievo a parte, e Salernitana a inizio carriera) aveva sempre allenato nella sua regione. Ora che è «emigrato» sta facendo vedere tutto il suo valore. Sì, perché questa «PioLazio» è un piccolo capolavoro di praticità e gioco spumeggiante. Anche con protagonisti diversi (squadra cambiata per metà rispetto alla sfida di sabato con i rossoneri), anche in dieci uomini (per tutto il secondo tempo della gara di ieri), nonostante gli infortuni a catena (ieri si è fermato pure il neo-acquisto Mauricio: contusione al costato) la sua squadra viaggia senza subire scossoni. Produce gioco come poche altre formazioni in Italia e, soprattutto, fa risultato. […]

Ci è riuscito per due volte in tre giorni. «Volevamo andare avanti e dare continuità ai risultati — dice quasi incredulo alla fine —. La squadra ha interpretato bene la gara anche quando è andata in difficoltà. Nella ripresa quando siamo rimasti in dieci abbiamo saputo soffrire. La cosa che mi è piaciuta di più è che anche cambiando qualche giocatore non è mutata la nostra filosofia di gioco. E non è cambiata neppure quando siamo rimasti in dieci. Dobbiamo continuare così, non era facile superare due turni in Coppa giocando fuori casa (prima della gara di ieri i biancocelesti avevano superato il Torino a domicilio, ndr). E non era facile battere un Milan che non è affatto in crisi». […]

Rivoluzione in attacco Attesa per Luiz Adriano e occhio a Konoplyanka (Andrea Pugliese)

Entro questa mattina si dovrebbe sciogliere il nodo Luiz Adriano. Il condizionale è d’obbligo, del resto con la Roma e Walter Sabatini non si sa mai. Tanto che il d.s. giallorosso, come sempre, sta lavorando su più tavoli contemporaneamente: quello di Salah (affare prima chiuso, poi congelato, ora in naftalina), e quelli proprio di Luiz Adriano e Konoplyanka, l’esterno offensivo del Dnipro. È chiaro che di questi tre (tutti extracomunitari) ne arriverà uno solo, ma nel caso in cui non dovesse essere Luiz Adriano e dovesse invece partire Mattia Destro (i due affari fino a ieri sembravano legati, ora non lo sono più), facile che la Roma prenda anche un’altra punta, un centravanti di seconda fascia che copra il buco lasciato proprio da Destro. […]

L’offerta della Roma per Luiz Adriano è nota: 2 milioni per il prestito, altri 8 (più bonus) a chiudere a giugno. Il giocatore ha dato l’assenso al trasferimento (nonostante le parole del Ceo dello Shakthar Sergei Palkin: «Luiz vuole restare, sta valutando la possibilità di prolungare il contratto»), ieri sera Zago era a colloquio con il presidente ucraino Rinat Akhmetov per convincerlo a lasciar partire l’attaccante brasiliano. E questa mattina a Trigoria dovrebbe arrivare la risposta del club ucraino, se non è già arrivata a notte inoltrata. La Roma ci spera, ovviamente, anche perché ha capito che Luiz Adriano è davvero l’uomo che può accendere più di tutti gli entusiasmi dei tifosi. E considerando oramai lo «strappo» con Destro, sarebbe il più funzionale di tutti. […]

In caso di fumata nera da Donetsk, la Roma ha al suo arco almeno un paio di carte di riserva: Salah oramai sembra scivolato nelle retrovie (dopo che il d.s. Sabatini ha capito che non avrebbe riscaldato la piazza), Jevhen Konoplyanka (25 anni, esterno del Dnipro) ha invece recuperato posizioni eccome. Tanto che dall’Ucraina il d.g. del club biancoblù, Andriy Stetsenko, ha ammesso di «avere già l’accordo con la Roma, ora l’ultima parola spetta al ragazzo: ci sta riflettendo su, noi stiamo già cercando il suo sostituto». Temporeggiamento che fa comodo a Sabatini, in attesa della risposta di Luiz Adriano. Dovesse saltare il brasiliano Konoplyanka arriverà subito, altrimenti potrebbe sbarcare a Roma a giugno, quando però andrà in scadenza. […]

Intanto ora è ufficiale, la Roma ha riscattato Yanga-Mbiwa dal Newcastle per 7 milioni di euro. Capitolo Chiriches: Garcia desidera un altro difensore centrale, il Tottenham vuole incassare 7-8 milioni, la Roma vuole il prestito. In settimana si lavorerà per sciogliere la matassa.

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