Fatti di Roma

IL CORDOGLIO DELLA COMUNITÀ EBRAICA PER LA SCOMPARSA DI SION BURBEA

Roma, 19 gen. (askanews) - E' venuto a mancare questa mattina Sion Burbea, nato a Tripoli nel 1922. Lo rende noto la comunità ebraica di Roma. Deportato nel gennaio 1942 nel campo di Civitella del Tronto. Il 10 maggio del 1944 viene trasferito dalla Wehrmacht prima nel campo di transito di Fossoli di Carpi e poi a Bergen Belsen, dove rimarrà internato fino al novembre dello stesso anno. Prima della liberazione verrà di nuovo internato nel campo di Biberach con altri prigionieri civili Inglesi. Torna a Tripoli dove, insieme alla Comunità Ebraica libica, subisce i pogrom del 1945 e del 1967 con l'inizio della guerra dei Sei giorni e la cacciata degli ebrei si trasferisce in Italia. A Roma diventa uno dei punti di riferimento della Comunità ebraica libica in Italia fondando e gestendo ininterrottamente la sinagoga Bet Yacov. Nel giugno 2017, insieme a Shalom Tesciuba, viene premiato dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in visita al Tempio Maggiore di Roma, in occasione della cerimonia per i 50 anni dall'arrivo degli ebrei di Libia in Italia con un riconoscimento per il suo impegno nel mantenere in vita la cultura libica in Italia e per aver favorito l'integrazione degli ebrei libici a Roma. "Con Sion Burbea - afferma il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni - scompare una delle colonne della nostra Comunità, un uomo che ha conosciuto gli orrori della Shoah e dei pogrom arabi e che, malgrado tutto, si è instancabilmente adoperato con dedizione e grande umanità alla continuità della vita ebraica". "Sion Burbea ha rappresentato un faro di luce e speranza per la Comunità Ebraica. Ha dedicato la sua vita a mantenere viva la tradizione ebraica e attraverso la sua leadership ha permesso ai tanti ebrei di origine libica di diventare un esempio positivo di integrazione. Ci stringiamo intorno alla famiglia in questo momento di grande dolore", dichiara Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello.
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“È venuto a mancare questa mattina Sion Burbea, nato a Tripoli nel 1922. Deportato nel gennaio 1942 nel campo di Civitella del Tronto. Il 10 maggio del 1944 viene trasferito dalla Wehrmacht prima nel campo di transito di Fossoli di Carpi e poi a Bergen Belsen, dove rimarrà internato fino al novembre dello stesso anno. Prima della liberazione verrà di nuovo internato nel campo di Biberach con altri prigionieri civili Inglesi. Torna a Tripoli dove, insieme alla Comunità Ebraica libica, subisce i pogrom del 1945 e del 1967 con l’inizio della guerra dei Sei giorni e la cacciata degli ebrei si trasferisce in Italia”. Così in una nota la Comunità ebraica.
“A Roma diventa uno dei punti di riferimento della Comunità ebraica libica in Italia – si legge nella nota – fondando e gestendo ininterrottamente la sinagoga Bet Yacov. Nel giugno 2017, insieme a Shalom Tesciuba, viene premiato dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in visita al Tempio Maggiore di Roma, in occasione della cerimonia per i 50 anni dall’arrivo degli ebrei di Libia in Italia con un riconoscimento per il suo impegno nel mantenere in vita la cultura libica in Italia e per aver favorito l’integrazione degli ebrei libici a Roma”.
“Con Sion Burbea – afferma il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni – scompare una delle colonne della nostra Comunità, un uomo che ha conosciuto gli orrori della Shoah e dei pogrom arabi e che, malgrado tutto, si è instancabilmente adoperato con dedizione e grande umanità alla continuità della vita ebraica”.
“Sion Burbea ha rappresentato un faro di luce e speranza per la Comunità Ebraica. Ha dedicato la sua vita a mantenere viva la tradizione ebraica e attraverso la sua leadership ha permesso ai tanti ebrei di origine libica di diventare un esempio positivo di integrazione. Ci stringiamo intorno alla famiglia in questo momento di grande dolore”, lo dichiara Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma (Foto askanews).

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